Bitcoin, tensione tra USA e Cina: Biden chiude una crypto-miniera

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha emesso un ordine esecutivo per far chiudere una struttura dedita al mining di Bitcoin e altre criptovalute. La “miniera” o “fabbrica di Bitcoin” è stata realizzata da un’azienda con finanziatori cinesi. È situata nel Wyoming, nelle immediate vicinanze di una base dell’Air Force – la F.E. Warren a Cheyenne – che produce missili intercontinentali nucleari. I motivi della decisione di Biden e del suo organico sono legati a preoccupazioni a livello di sicurezza nazionale statunitense. La struttura è stata infatti definita “un rischio e una minaccia”. A preoccupare le autorità militari USA sono i  complessi e avanzatissimi computer utilizzati per il mining.

Biden chiude fabbrica di Bitcoin cinese negli USA

Perché la crypto miniera nel Wyoming è una minaccia per gli USA

Vista la vicinanza ad un centro militare, fondamentale sia dal punto di vista produttivo che strategico per gli USA, la preoccupazione dei vertici statunitensi è che la struttura, proprio grazie alle avanzatissime strumentazioni, possa in realtà svolgere funzioni di sorveglianza e spionaggio, in ottica ovviamente anti-americana. Quello delle “fabbriche di Bitcoin cinesi” negli Stati Uniti, d’altronde, è un tema sempre più caldo e attuale. A partire dal 2021, infatti, strutture di questo tipo finanziate da fondi cinesi hanno iniziato a proliferare in Nord America.

Perché l’industria Bitcoin cinese investe in America

Ciò è diretta conseguenza del ban del mining crypto attuato quell’anno dal governo cinese, che ha costretto gli operatori del settore a trasferirsi altrove. L’amministrazione Biden ha quindi preso misure per contrastare tale proliferazione, ordinando in più occasioni la chiusura delle operazioni di mining e la vendita delle attività entro un breve periodo.

Microsoft segnala al Pentagono la miniera di Bitcoin cinese 

Stando a quanto riferisce il New York Times, lo scorso ottobre Microsoft avrebbe segnalato la miniera in questione al Pentagono, da questa segnalazione sarebbero partite le indagini. Sin dalle prime investigazioni sarebbe emersa una connessione tra la struttura e la Cina. Le indagini avrebbero poi posto in evidenza “operazioni di raccolta di informazioni a spettro completo”. Sono stati quindi identificati dei veri e propri “rischi per la sicurezza nazionale”. Non è però dato sapere quali fossero nel dettaglio questi pericoli. Risulta tuttavia emblematico il seguente passaggio del primo documento inoltrato da Microsoft al comitato federale USA per segnalare il problema.

“La crypto miniera è un pericolo. Significativi elementi di minaccia” 

“Secondo la nostra visione – si legge infatti nel testo del documento – sussistono grandi possibilità che la potenza di calcolo della crypto miniera Bitcoin in questione, rappresenti un pericolo. Bisogna inoltre tenere conto della presenza di diversi cittadini cinesi in prossimità del Data Center di Microsoft e di una delle tre basi di missili strategici (la sopracitata F.E. Warren a Cheyenne) negli Stati Uniti. Tutto ciò rappresenta significativi elementi di minaccia”.

La decisione del Governo USA è non revocabile ed esecutiva con effetto immediato. La crypto-miniera dovrà quindi terminare immediatamente le attività di mining. I proprietari dovranno inoltre vendere o trasferire la proprietà entro 120 giorni.

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