Guardia di finanza scopre truffa per 1,9 milioni di euro in Bitcoin

Quello delle truffe su Bitcoin e criptovalute è un tema sempre più caldo, che si fa più attuale man mano che le criptovalute entrano nella nostra quotidianità. La Guardia di Finanza di Parma ha recentemente stanato un giro d’affari illeciti in tal senso, per circa 1,9 milioni di euro. La “vetrina” della truffa era costituita da un sito web che proponeva l’acquisto di Bitcoin e altre criptovalute, nascondendo in realtà un’attività illecita di intermediazione. Agli indagati è stato notificato un avviso di termine delle indagini preliminari. Il sito è stato posto sotto sequestro nel 2021, all’inizio delle indagini, da allora non è più raggiungibile.

Truffa Bitcoin

Compravendita illecita di Bitcoin scoperta dalla Guardia di Finanza

Secondo gli inquirenti l’indagato avrebbe promosso, tramite il suo sito non autorizzato, l’acquisto di Bitcoin e altre criptovalute. Gli investitori pagavano in contanti, bollettini postali o tramite le ormai popolarissime carte prepagate o ricaricabili che si possono trovare in molte tabaccherie e ricevitorie italiane. E proprio su alcune di queste carte, intestate al titolare del sito, finivano i fondi degli acquirenti.

Come era strutturata la truffa ?

Non si tratta però di una truffa classica e “totale”, come potrebbe venire da pensare a questo punto della storia, con il truffatore che scappa con tutto il malloppo. Il proprietario del sito, infatti, dopo aver ricevuto i fondi dei clienti, effettuava concretamente gli acquisti di criptovalute. Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e altri asset venivano realmente comprati su dei veri – quindi legalmente autorizzati – exchange online. L’uomo però tratteneva per sé delle commissioni elevatissime – nonché illegali – comprese tra il 5 e il 10%. L’indagato è quindi sostanzialmente accusato di aver messo in piedi un sistema di intermediazione illegale, privo delle autorizzazioni e dei meccanismi di controllo anti riciclaggio che in questi casi sono obbligatori.

Truffa crypto: 1600 investitori tra 2017 e 2021

Gli anni di attività del sito sono compresi tra il 2017 e il 2021. Un periodo fondamentale nella storia delle criptovalute, dato che che proprio tra il 2017 e il 2021 questi asset sono diventati realmente popolari in tutto il mondo, Italia inclusa. Durante questi quattro anni il titolare del sito avrebbe effettuato oltre 1600 acquisti di criptovalute per altrettanti investitori sparsi in tutta Italia. Il giro d’affari complessivo ammonta a 1,9 milioni di euro, mentre le commissioni illecitamente percepite sarebbero di circa 140mila euro.

L’imputato è inoltre accusato di aver violato la normativa anti-riciclaggio tramite le attività di compravendita con carte ricaricabili. Le operazioni sono state registrate in ben 18 esercizi convenzionati diversi, situati da Nord a Sud Italia nelle province di Roma, Milano, Napoli e Cosenza. Ci sono poi le accuse per mancata identificazione dei clienti. Ma anche la contestazione di profitti non dichiarati per un ammontare complessivo di circa 170mila euro.

Come evitare le truffe su Bitcoin e criptovalute

Sono sempre di più le persone che ambiscono ad entrare nel mercato di Bitcoin e delle criptovalute. Come in tutti i nuovi settori di mercato bisogna però stare attenti a dove si effettuano gli acquisti. La soluzione migliore per chi ancora non ha familiarità con questo genere di tecnologia è sicuramente quella di comprare criptovalute tramite i broker autorizzati e regolamentati in Italia (qui vi abbiamo elencato i migliori). Il consiglio è di diffidare sempre di chiunque vi proponga di acquistare criptovalute in contanti o canali privati.