Previsioni prezzo Uniswap: quanto può durare il calo del 20%?

Dato che l’offerta di Uniswap sugli scambi si sta avvicinando al massimo degli ultimi sei mesi sta di fatto aumentando la potenziale pressione di vendita su UNI. Su questa lunghezza d’onda Uniswap ha subito annunciato il completamento ufficiale di swap per oltre 1,7 miliardi di dollari. In ogni caso il prezzo di UNI ha subito un calo di quasi il 20% ed è probabile che diminuisca ulteriormente secondo i parametri a catena.

Uniswap (UNI) continua a scendere nonostante il progetto open source

UNI ha avuto un inizio d’anno difficile nonostante l’annuncio del progetto open source con cui sperava di cambiare il percorso dell’asset. Purtroppo non è servito a molto dato che il prezzo di UNI è sceso di circa il 20% in una settimana, insieme ad un calo vertiginoso in indirizzi attivi e volumi. Per ora infatti i parametri on-chain supportano una tesi ribassista.

Questa discesa ripida si unisce all’aumento dell’offerta sugli scambi, incrementando potenzialmente la pressione di vendita sul token DeFi. Da’altronde l’anticipazione dell’approvazione dell’ETF Spot Bitcoin non è riuscita a catalizzare una ripresa dell’asset DeFi, a differenza di altri altcoin nell’ecosistema.

Da cosa deriva questa crescente pressione di vendita?

Nella giornata di oggi poi l’offerta di Uniswap sugli scambi di criptovalute è salita al 6,92% dell’offerta totale, vicino al massimo di sei mesi. Gli afflussi di token UNI negli scambi sono aumentati a gennaio, con oltre 420 milioni di dollari di token Uniswap presenti sulle piattaforme di scambio. Con questo afflusso consistente, è probabile che l’ asset DeFi si trovi ad affrontare una crescente pressione di vendita. In genere, un aumento della pressione di vendita fa scendere il prezzo dell’asset. Ciò potrebbe spiegare il calo dei prezzi del 20% in UNI nell’ultima settimana.

Il prezzo di UNI: le previsioni

In questo quadro piuttosto precario possono aiutarci nelle previsioni altri due parametri on-chain che stanno supportando la tesi del calo dei prezzi e sono gli indirizzi attivi e il volume. Per Uniswap, entrambi stanno registrando un trend al ribasso dall’inizio di gennaio. In pratica questi parametri rappresentano la rilevanza di un asset e riflettono la domanda tra i partecipanti al mercato. Se combinato con l’aumento dell’offerta di cambi, ciò supporta una tesi ribassista per UNI.

Nonostante il completamento di 1,7 miliardi di dollari di swap il 3 gennaio, il prezzo di Uniswap non è riuscito a riprendersi. I titolari di UNI hanno subito perdite settimanali di quasi il 20% e mensili del 10,68%. Il prezzo UNI è di $ 6,117 su Binance al momento in cui scrivo e l’asset è sceso del 2% nel corso della giornata. Insomma lo scenario è assolutamente negativo e sfavorevole a qualsiasi tipo di cambiamento. Da questo punto di vista la base del progetto è piuttosto preoccupata perché se non è riuscita fino ad ora a ribaltare le previsioni, difficilmente potrà ridimensionare la sua corsa, soprattutto dopo l’iniezione di capitali con cui avrebbe dovuto spingere l’asset verso l’alto. In siffatto contesto c’è una graduale migrazione da parte degli investitori delusi che si aspettavano un maggiore slancio. All’orizzonte purtroppo non si vede alcuna prospettiva rialzista per la sua moneta.

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