Pandoshi, come funziona la criptovaluta che potrebbe esplodere nei prossimi mesi

A inizio febbraio 2024 Pandoshi (PAMBO) è indubbiamente una delle criptovalute emergenti più calde del mercato. Alcuni tra i membri della community parlano addirittura di un consistente rally, che nel prossimo futuro potrebbe far aumentare il valore del token anche di 100x.

Pandoshi

Pandoshi (PAMBO) è pronta al rally?

Il potenziale di crescita è effettivamente enorme, merito dell’ancora scarsa capitalizzazione di mercato, della forza attrattiva, soprattutto per gli investitori retail, dovuta al bassissimo prezzo del token (inferiore a 0.01 dollari al momento in cui si scrive), ma anche della solidità e dell’entusiasmo della community. Tutti elementi che sembrerebbero connotare Pandoshi come una vera e propria meme coin, sulla scia di Doge Coin e Shiba Inu.

Pandoshi, perché non è una meme coin

Le similitudini però si fermano all’estremo potenziale di crescita dovuto alla scarsa market cap, e per certi versi al marketing, con un animale popolare e amato come il panda scelto come simbolo. Circostanza quest’ultima che, a livello di comunicazione, può sicuramente essere interpretata come una nuova versione dei cani utilizzati dalle crypto sopracitate.

Tuttavia, contrariamente alle meme coin, Pandoshi sembrerebbe avere diverse funzioni e utilità concrete, nonché una visione e una politica monetaria degne di una vera e propria valuta digitale. Si tratta infatti di un ecosistema fortemente decentralizzato, come puntualizzato a più riprese nel white paper, che fa riferimento in diversi passaggi ai “valori della decentralizzazione”, privacy ovviamente in primis.

La tokenomics del token PAMBO

Tecnicamente parliamo di un Layer-2 “eco-friendly”, che utilizza il PoS (Proof of Stake) come meccanismo di consenso. La tokenomics di PAMBO è deflattiva, il token è stato infatti concepito per essere sempre più scarso nel tempo.

Analogamente ad altre crypto, questo processo è possibile grazie ad un approccio buy-and-burn, con una prestabilita quantità di token che vengono comprati al prezzo di mercato e poi “bruciati”, ovvero definitivamente rimossi dalla circolazione.

A catalizzare l’attenzione mediatica su questa nuova criptovaluta è stato il significativo aumento di prezzo concretizzatosi durante il pre-sale, quando il token PAMBO è cresciuto di circa il 400%, circostanza che ha fatto sì che la comunità crypto puntasse i riflettori sul progetto, seppur con un iniziale scetticismo.

Pandoshi punta a superare Polygon

Il vero obiettivo di Pandoshi, al momento a dir poco ambizioso, sembra essere quello di superare Polygon (MATIC), che viene attualmente utilizzato per sopperire alla scarsa scalabilità di Ethereum. A differenza di Polygon, Pandoshi ha diverse altre carte su cui puntare. Si tratta infatti di un ecosistema estremamente variegato, eterogeneo, con diverse applicazioni già integrate. Tra queste spiccano sicuramente il Pandoshi-Wallet – già disponibile su Google Play Store – alcune piattaforme di apprendimento e diversi giochi metaverse.

La speranza della comunità di Pandoshi è quella di creare “un nuovo paradigma” nel mondo delle criptovalute e più in generale nel mondo della finanza digitale. Il progetto nasce, non a caso, in un momento in cui la parabola di Polygon (MATIC), almeno a livello di analisi tecnica, viene definita “stagnante” da diversi analisti con il valore del token in calo di quasi il 36% rispetto ai valori di inizio 2023.

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