News Bitcoin: verso quale direzione andrà il loro prezzo? – Parametri di inflazione più ampi per i BTC

Secondo gli analisti questa fase operativa può essere osservata dai trader in maniera diversa a patto che vengano presi in considerazione parametri di inflazione più ampi e dunque non bisogna solo guardare il valore di CPI che comunque può dirlo sul grado di aspettativa, ma secondo noi sono molto più importanti le metriche di inflazione più ampie che indicano un rimbalzo delle pressioni sui prezzi. Si tratta di un dato che può avere un impatto maggiore nell’elaborazione delle previsioni sul campo.

Il prezzo dei Bitcoin deve essere interpretato con una maggiore apertura

La politica economica come tanti altri aspetti legati al valore azionario delle materie prime può avere un riflesso nel mercato digitale finanziario laddove la possibilità di una ripresa del tasso di inflazione significa che è probabile che la Fed rimanga aggressiva per un po’ di tempo prima che possa cambiare approccio. Quali sono le conseguenze di questa scelta? La prima è sicuramente favorire una volatilità al ribasso negli asset a rischio, comprese le criptovalute. Per questo motivo si teme che la situazione possa peggiorare, ma mentre i trader attendono i dati sull’IPC degli Stati Uniti, alcuni osservatori si concentrano su metriche lungimiranti che suggeriscono il potenziale per un rimbalzo dell’inflazione nei mesi a venire, uno scenario che potrebbe causare qualche problema agli asset rischiosi.

D’altronde quello che dovrebbero capire i trader è che le previsioni hanno un valore in una visione di insieme. In tal senso sarà molto importante inserire nel futuro quadro operativo quello che succederà il prossimo giovedì quando il dipartimento del lavoro degli Stati Uniti rilascerà l’indice dei prezzi al consumo con un IPC che potrebbe essere aumentato eguagliando il ritmo di giugno per segnalare un continuo allentamento del tasso di inflazione. Si prevede che il tasso annualizzato salirà al 3,3%, principalmente a causa degli effetti base. Inoltre è probabile che il tasso di inflazione si manterrà stabile allo 0,2% a luglio da giugno e al 4,8% rispetto all’anno precedente.

Questi dati per quanto preoccupanti sarebbero comunque coerenti con la moderazione che i funzionari della Fed vogliono far emergere, tanto più che la politica monetaria è ora sufficientemente restrittiva. Parliamo di un valore al 5,25% per il costo del prestito di riferimento della Federal Reserve che ora è superiore all’IPC. Su questa lunghezza d’onda i trader potrebbero sentirsi incoraggiati ad aumentare l’esposizione agli asset rischiosi, incluso Bitcoin , se i dati corrispondono alle stime, convalidando le aspettative accomodanti del mercato.

Di contro consigliamo una maggiore cautela perché il mercato è soggetto a cambi repentini che potrebbero rovesciare le previsioni soprattutto se il ciclo di rialzi dei tassi della Fed raggiunge velocemente il picco spingendo la banca centrale a tagliare i tassi e dunque innescando un sentiment negativo tra gli investitori. Particolarmente interessante è il punto di vista di una buona parte degli operatori sul campo secondo cui i dati CPI sono retrospettivi ed esposti a effetti di base con lo scopo di nascondere il quadro reale. E’ in questo quadro che si accenna la ripresa dei BTC a patto che i trader sappiano guardare oltre i blocchi e gli improvvisi cali.

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