SushiSwap non riesce a favorire lo sviluppo degli swap nativi di Bitcoin

La partnership di SushiSwap per gli swap nativi di Bitcoin non riesce ad innescare il rally di SUSHI determinando un sentiment negativo tra i membri della community. Questa collaborazione voluta dopo il successo con ZetaChain sembra però essersi arenata.
Infatti gli esperti ritengono che gli utenti Bitcoin potrebbero ottenere esposizione alla DeFi in modo nativo attraverso l’integrazione, accantonando l’iniziale intuizione con SUSHI che nella sola giornata ha prodotto perdite a due cifre con un calo di quasi il 15%.

Semaforo rosso per la fornitura di scambi Bitcoin nativi per SUSHI

SushiSwap, conosciuta ai più come piattaforma DeFi, dopo aver collaborato con ZetaChain, un protocollo di interoperabilità, è riuscita a fornire scambi Bitcoin nativi su più blockchain. Gli swap corrispondono alle parti su ciascuna estremità di una transazione desiderata senza la necessità di un intermediario come un market maker che fornisca liquidità. Sulla carta però nonostante gli iniziali successi l’impresa sembra molto ardua, infatti sono in molti a credere che alla fine dei conti difficilmente riuscirà a portare a casa il risultato.

Sarebbe davvero un peccato dato che gli swap nativi di Bitcoin potrebbero essere una realtà interessante con l’ultima partnership di SushiSwap che comunque sta esplorando la possibilità di scambi nativi di Bitcoin per gli utenti della sua piattaforma su 30 diverse blockchain. Gli swap nativi sono quelli che possono effettuare transazioni tra diverse blockchain di criptovalute però mentre gli swap Bitcoin normalmente richiedono il confezionamento dell’asset, ZetaChain prevede di consentire il trading di BTC senza confezionamento, in modo nativo e decentralizzato. La partnership potrebbe introdurre gli utenti Bitcoin alla DeFi attraverso scambi nativi cross-chain.

Indipendentemente da come andrà la mossa di SUSHI segna comunque il primo tentativo ufficiale della DeFi di effettuare scambi nativi di Bitcoin su diverse blockchain. L’intenzione era comunque quella di rilasciare un DEX per gli swap di base e il rifornimento di liquidità sul testnet ZetaChain per poi attivare il pieno supporto per l’interoperabilità Bitcoin direttamente dalla base di SUSHI.

Si tratta di un passaggio molto importante sul piano operativo per questo erano in molti a sostenerlo. Stiamo parlando  di un’implementazione DEX di SUSHI su ZetaChain che consentirà lo scambio di BTC con asset nell’ecosistema DeFi su altre catene come Avalanche, Cardano e altre in modo nativo, decentralizzato e senza autorizzazione. Ciò apre una liquidità in gran parte non sfruttata su Bitcoin e lo collega al resto dell’ecosistema DeFi, che fino ad ora è stato disconnesso dal più grande asset crittografico.

Su questa lunghezza d’onda si teme che questa progettualità possa andare in fumo perché in sostanza SUSHI sta incontrando molte difficoltà producendo dei minimi storici preoccupanti. In tal senso ha segnato una tendenza al ribasso plurimese, con perdite giornaliere del 14,44%. Il piano di SushiSwap di lanciare swap nativi di Bitcoin non è riuscito a innescare una ripresa dell’asset favorendo poi una diffidenza e un pesante scetticismo tra gli investitori. In questo scenario la sensazione è che la mancata configurazione possa creare problemi ad altri progetti legati agli swap nativi. Per ora SUSHI sta affrontando una pesante discesa.

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