I BTC in stallo dopo la mossa della FED | Bitcoin: lo spettro del calo è dietro l’angolo

Le disposizioni della Federal Reserve (FED) scaldano sempre i motori delle previsioni analitiche del mondo digitale finanziario. In particolare questa volta si prevede un aumento del tasso di interesse di riferimento che andrebbe a ridurre ancora la crescita delle cripto. Nello specifico i traders stanno temendo che la situazione possa peggiorare nel momento in cui i Bitcoin registrino un altro calo del prezzo, mostrando una certa fragilità nel recuperare le perdite precedenti.

Le decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse di riferimento possono influire sulla crescita dei BTC?

Ovviamente la risposta è affermativa con la possibilità di cambiare la tendenza a lungo termine. Di conseguenza la correlazione tra i BTC e le principali azioni americani resta ancora molto elevata per via delle copiose perdite accumulate dal mercato digitale. Per questo è necessario che le disposizioni della FED non tocchino i tassi. Al momento con il Nasdaq che ha raggiunto la sua peggiore performance in quattro mesi dal 1971 sembra quasi inevitabile un cambio di rotta che potrebbe colpire l’ondata rialzista dei Bitcoin.

In siffatto contesto scopriamo che il prezzo dei BTC fa davvero fatica a recuperare la sua tendenza verso il basso con i rialzisti che oramai le hanno provate a tutte per ribaltare l’esito delle decisioni della FED. Nel momento in cui i titoli tecnologici hanno aumentato la pressione di vendita sull’asset la situazione è iniziata a precipitare con gli investitori che si sono trovati disorientati rispetto alle stime di crescita annunciate. In generale a soffrire è stato l’intero mercato delle criptovalute che è stato colpito duramente mentre le azioni hanno lottato per riprendersi.

Questa disfatta ha portato una serie di conseguenza con una riduzione dell’economia delle crypto a 1,79 trilioni di dollari in un mercato in cui gli investitori temono di proseguire per non perdere il loro capitale. Il problema è che prima di queste decisioni si potevano recuperare le perdite, ora non c’è nessuna garanzia in merito e di conseguenza aumentando i tassi di interesse di riferimento in modo aggressivo si rende questa economia fin troppo fragile per sostenerla. Da qui è stato inevitabile il passaggio verso una crescente pressione di vendita su criptovalute e titoli tecnologici.

In condizioni simili i BTC sono crollati ulteriormente, spingendo alcuni analisti scettici all’affondo a rivedere queste nuove stime al ribasso. Infatti in precedenza, il prezzo di Bitcoin è crollato ma solo dinnanzi a catastrofi più grandi. Il problema è che ora abbiamo contro il Nasdaq Composite che ha registrato nelle ultime sessioni la peggiore performance quadrimestrale degli ultimi 50 anni, trainando i prezzi di Bitcoin e delle azioni verso un limbo operativo davvero preoccupante. Di conseguenza aumentando il tasso di riferimento di 50 punti base abbiamo avuto uno scenario spaventoso con l’inflazione superiore all’8% e un mercato del lavoro dilaniato da una contrazione a sorpresa del PIL del 1° trimestre attribuita al commercio temporaneo e alle sfide delle scorte. Per questa ragione pensare ora ci sono tutte le condizioni per un crollo sistematico in piena regola nonostante l’ottima resistenza dell’asset in oggetto. Su questa lunghezza d’onda lo spettro del calo è inevitabile.

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