ETF Ethereum, torna l’ottimismo: cosa succede

L’ETF su Ethereum continua a far discutere la comunità crypto, e più in generale tutto il mondo della finanza, soprattutto oltreoceano. L’approvazione dell’Exchange Traded Fund sulla prima ALT coin per capitalizzazione di mercato a maggio, fino a qualche giorno fa, sembrava sempre meno probabile. Tutt’ora sta alimentando ansia tra gli investitori.  E non potrebbe essere altrimenti, dato che negli ultimi mesi la Securities and Exchange Commission (SEC) ha mantenuto un silenzio a dir poco equivoco sulla questione.

Una mancanza di dichiarazioni che, con l’avvicinarsi della dead line del 23 maggio – giorno entro cui l’istituto di vigilanza dovrà necessariamente pronunciarsi – è stato interpretato sempre più spesso come un segnale negativo. Gli analisti di Bloomberg hanno quindi gradualmente abbassato le loro stime sull’approvazione. A fine febbraio le probabilità, secondo la nota agenzia, si attestavano al 50%. A metà marzo erano scese al 35% e ora si attestano al 25%. Ma non tutti sono d’accordo con questa interpretazione, soprattutto Craig Salm, capo del reparto legale di Grayscale. L’esperto ha diffuso una serie di dichiarazioni via X, che hanno subito ottenuto grande riscontro, facendo tornare a sperare molti investitori.

ETF Ethereum

Ethereum in bilico tra security e commodity

Il tema centrale attorno al quale ruota tutta la discussione sull’ETF Ethereum è ancora  – come sempre – la definizione dello status di Ethereum come security (titolo azionario) o commodity (merce, materia prima). La discussione sembra più complessa rispetto a quella che ha permesso nel 2019 di definire definitivamente Bitcoin come una non-security. Vista tale complessità, le interpretazioni a livello legale possono essere molteplici e sostanzialmente arbitrarie, con il dibattito che sembra acquisire talvolta – discutibili – toni filosofici.

ETF Ethereum: perché è cambiato il sentiment

L’ottimismo di inizio anno per l’ETF su Ethereum da parte della community era sostanzialmente dovuto a due fattori. In primis l’approvazione dell’ETF Spot su Bitcoin, ma anche e soprattutto alcune vecchie dichiarazioni di Gary Gensler, attuale numero uno della SEC, che nel 2018 aveva esplicitamente definito Ethereum come una “non security”. Cosa che però recentemente si è invece rifiutato di fare, sottraendosi più volte alle domande della stampa e seminando  di conseguenza pessimismo sull’eventuale approvazione.

ETF Ethereum: Grayscale ci crede 

Come vi abbiamo già raccontato, secondo alcuni esperti del settore, la mancata approvazione dell’ETF Ethereum a maggio non andrebbe a rappresentare un problema insormontabile. Anzi, secondo qualcuno potrebbe essere addirittura auspicabile un’approvazione a dicembre. In questo modo la finanza tradizionale avrebbe il tempo necessario per “digerire” al meglio la rivoluzione apportata dall’ingresso delle criptovalute a Wall Street. Altri esperti – su tutti il capo del reparto legale di Grayscale, Craig Salm – vanno invece  espressamente contro le previsioni di Bloomberg, mantenendo un atteggiamento a dir poco ottimista riguardo l’approvazione dell’ETF su Ethereum entro il 23 maggio.

Craig Salm: “L’ETF su Ethereum arriverà perché lo vogliono gli investitori” 

Slam interpreta infatti l’atteggiamento della SEC in maniera diversa rispetto a buona parte degli analisti. A evidenziarlo è il suo recente commento [1] alla situazione, dal quale emerge un punto di vista per certi versi inedito sull’interpretazione del comportamento della SEC. “Recentemente si è parlato molto degli ETF spot su Ethereum. Personalmente non sono scoraggiato e credo che gli ETF dovrebbero essere approvati”, ha infatti dichiarato. Alla base della fiducia di Slam il fatto che l’attuale scenario – secondo la sua personale visione – sarebbe molto simile a quello già visto su Bitcoin nel corso del 2023.

“Tutti i problemi che c’erano per l’ETF Bitcoin – ha infatti spiegato – sono stati poi risolti. Sono gli stessi  problemi. L’unica differenza è che l’ETF in questione non è su Bitcoin ma su Ethereum [..] Questa percezione di  mancanza di impegno da parte delle autorità di regolamentazione non dovrebbe essere indicativa di un risultato o di un altro”. Slam evidenzia inoltre un tema di coerenza, vista l’esistenza di ETF sui futures ETH. Infine, conclude l’esperto: “Gli investitori vogliono e meritano l’accesso sotto forma di un ETF spot su Ethereum e Grayscale ritiene che questo argomento sia altrettanto valido quanto lo era per gli ETF  su Bitcoin”.

[1] Dichiarazioni Craig Slam

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