In questo preciso momento il grafico della price action di Ethereum nelle ultime 24 ore segna un rarissimo 0.00% di (non) crescita. Il dato è però estremamente ingannevole. Il prezzo è infatti lo stesso di 24 ore fa (ancora per poco probabilmente), ma le fluttuazioni nel corso della giornata sono state notevoli. Al pump conseguente la diffusione di una serie di notizie bullish per tutto l’ecosistema Ethereum ha infatti fatto seguito un brusco calo, che ha riportato il prezzo sui livelli dei 3.500 dollari, e potrebbe presto condurlo più in basso. Il picco massimo delle ultime ore è stato invece toccato nel primo pomeriggio, con un massimo di 3625 dollari.
La domanda torna a farsi sentire sotto i $3.5K
É presto per dirlo, ma a giudicare dalla reazione della domanda – che non appena infranta al ribasso la soglia dei 3,5K dollari ha subito ricominciato a farsi sentire, fermando la discesa – quello dei 3.500 dollari sembrerebbe essere, ancora una volta, il livello chiave per capire dove stia andando Ethereum. Il movimento registrato sul grafico è sostanzialmente sovrapponibile a quello concretizzatosi nel medesimo lasso temporale su Bitcoin, nonostante la correlazione tra i due asset stia continuando gradualmente a diminuire.
Bitcoin segue Ethereum?
La regina delle criptovalute ha infatti toccato la soglia dei 66.3K dollari proprio mentre Ethereum raggiungeva il massimo del giorno a 3625 dollari. Subito dopo è iniziata una repentina discesa. Nel momento in cui scriviamo, il prezzo di Bitcoin oscilla attorno ai 64.820 dollari. Ma quali sono le notizie che hanno innescato il movimento concretizzatosi tra ieri e oggi? Ancora una volta c’è di mezzo la SEC, ma – stranamente – in senso buono. Gary Gensler e soci hanno infatti definitivamente alzato bandiera bianca sulla questione Ethereum.
In altre parole la Security Exchange Commission degli Stati Uniti d’America ha rinunciato definitivamente ad intraprendere una causa legale contro Ethereum – o meglio, contro la Fondazione Ethereum – il cui obiettivo sarebbe stato quello di dimostrarne la conformità come security. Ma ciò non accadrà mai, dato che la rinuncia della SEC va definitivamente a connotare Ethereum come una commodity.
La SEC alza bandiera bianca
Dopo mesi di incertezza e speculazioni sul possibile status di security di Ethereum, la divisione enforcement dell’agenzia di vigilanza fiscale USA ha comunicato che non procederà con alcuna azione legale. Annullate anche le inchieste a carico di aziende coinvolte nell’ecosistema. Quanto accaduto rappresenta un’importante vittoria per l’ecosistema della seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato. Questa decisione pone infatti definitivamente fine a una questione che si trascina da mesi, se non anni.
Ethereum non è una security
Gary Gensler, capo e “uomo simbolo” della SEC, aveva evitato in passato di fornire una risposta definitiva sulla questione “security o commodity”. Lo aveva fatto sottraendosi – talvolta in maniera scomposta e lasciando trapelare un certo disagio nel dover affrontare la questione – ai quesiti dei media. In questo modo Gensler ha ovviamente alimentato le paure degli investitori. Oggi possiamo però interpretare in altra maniera il suo costante rifiuto di rispondere alla domanda “Ethereum è una commodity o una security?”. Molto probabilmente lui stesso iniziava già a intuire che la questione stava prendendo una piega ben diversa da quella che avrebbe voluto la SEC.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.