Coinbase contro SEC, chiamata “alle armi” per Binance e Uniswap

Coinbase torna ad attaccare la SEC, chiamando “alle armi” anche altri noti player della crypto industry. Ormai da anni, infatti, la Security and Exchange Commission sta rendendo la vita complicatissima a molti dei più importanti attori – inclusa Coinbase – della cripto finanza. Tra i bersagli preferiti di Gary Gensler (capo della SEC) troviamo la fondazione Ethereum, ma anche Ripple (XRP), Uniswap e Binance, solo per citarne alcuni tra i più importanti e popolari. Una recente sentenza di un giudice dello Utah potrebbe però segnare l’inizio di un cambio di tendenza.

Coinbase contro SEC

SEC, terremoto dopo il caso DEBT Box: due avvocati si dimettono

La sentenza in questione riguarda il caso Debt Box, una startup di criptovalute portata in tribunale dalla SEC con l’accusa di frode. Incredibilmente però – e adesso c’è anche una sentenza a metterlo nero su bianco – nel corso del procedimento la Security Exchange and Commission ha presentato dei documenti falsi.

Il giudice ha infatti sottolineato come l’impianto accusatorio della SEC nei confronti di DEBT Box fosse, citiamo letteralmente “pieno di dichiarazioni false e travisamenti”. Ciò ha ovviamente determinato conseguenze significative, con due avvocati della SEC che hanno ammesso le loro colpe, presentato le dimissioni e contestualmente chiesto clemenza al giudice.

Si tratta di un vero e proprio autogol per la SEC, che sta scatenando un terremoto mediatico, con diversi utenti online che invocano le dimissioni del presidente Gary Gensler. Un cataclisma che sembra dare ragione agli osservatori – sempre più numerosi – che descrivono la politica della SEC come insensata e figlia di un pregiudizio anti-crypto, ormai sostanzialmente antistorico, se non di veri e propri interessi economici divergenti rispetto a quelli dell’industria crittografica.

Coinbase invita gli altri exchange crypto a ribellarsi alla SEC

Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha colto la palla al balzo per evidenziare la gravità della situazione. Lo ha fatto chiamando in causa altri grossi player della crypto-industria e accusando la SEC di gaslighting. Il numero uno del dipartimento legale del popolarissimo exchange ha fatto riferimento al caso Debt Box in un post pubblicato [1] sul suo account X (ex Twitter).  Grewal ha evidenziato come il Wells Notice (sostanzialmente un equivalente del nostro avviso di garanzia) inoltrato a DEBT Box fosse in realtà privo delle informazioni necessarie. Ciò va a configurare – secondo Grewal ma anche secondo chiunque capisca qualcosa di diritto – un vero e proprio quadro intimidatorio. In altre parole la SEC avrebbe utilizzato informazioni incomplete o false per portare la startap crypto in tribunale.

Il gaslighting della SEC sulla crypto-industry

Grewal ha quindi invitato altri noti player della crypto industry, che hanno ricevuto analoghi avvisi di garanzia dalla SEC, a reagire in maniera coesa a quello cha ha descritto come un vero e proprio gaslighting da parte dell’ente di vigilanza. Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica particolarmente subdola. Consiste nell’esercitare il massimo del controllo su un’altra persona sfruttando la propria autorità, inducendola a dubitare della propria memoria, talvolta anche della propria integrità mentale.

[1] Post su X con cui Coinbase invita altri exchange crypto alla “rivolta” contro la SEC

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