Bitcoin halving 2024: perché sarà diverso

Mancano ormai meno di due settimane all’attesissimo halving di Bitcoin. Gli investitori cripto sono in fermento, tuttavia, molti tra questi potrebbero vedere deluse le proprie aspettative sugli effetti dell’evento a livello di price action. In passato il periodo immediatamente antecedente all’halving di Bitcoin è stato infatti sempre caratterizzato da una significativa fase di sell-off. Storicamente il ribasso del prezzo determinato da queste vendite è quantificabile tra il -30% e il -40%. Una percentuale importante, che nei precedenti cicli è stata sempre seguita da un rialzo esorbitante entro 480 giorni dall’halving. Nel corso del precedente ciclo, quello del 2020, il rialzo in questione fu del +600%. Questa volta lo scenario è però molto diverso, ed è sostanzialmente certo che non assisteremo a rialzi analoghi a quelli dei precedenti cicli. Eppure, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una brutta notizia per gli investitori.

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Halving Bitcoin, stavolta ne parla soprattutto Wall Street

A inizio aprile 2024 il panorama generale dell’universo crypto presenta variazioni a dir poco significative rispetto ai cicli precedenti. Se a livello generale il settore continua a essere percepito come un qualcosa di esotico e poco serio da una fetta della finanza tradizionale – soprattutto a causa del boom delle memecoin, su tutte quelle create su rete Solana (SOL) – Bitcoin sembra invece essersi ormai guadagnato l’interesse e il rispetto di Wall Street e quindi di una ampia fetta di nuovi investitori. Il fattore che più di ogni altro sembra dare stabilità, forza e autorevolezza al mercato di Bitcoin è ovviamente l’approvazione a gennaio degli ETF Spot.

Bitcoin, un halving più morbido 

Questi strumenti stanno infatti assorbendo più BTC di quanto i miner possano generare. Si tratta di un cambiamento epocale che sta andando a modificare in maniera profonda – nonostante sia avvenuto soltanto 3 mesi fa – le dinamiche del mercato di Bitcoin, soprattutto a livello di volatilità, che si è radicalmente ridotta rispetto al passato. Ovviamente, tenendo conto dell’ampliamento del mercato, la volatilità avrebbe manifestato in ogni caso una tendenza alla riduzione tra un ciclo e l’altro. Gli ETF hanno tuttavia esponenzialmente accelerato questo processo, rendendo già adesso Bitcoin un asset molto più simile a quelli tradizionali rispetto a qualche mese fa. Non è quindi possibile attendersi un aumento del +600% come in passato. I rendimenti saranno però più stabili e affidabili nel tempo.

Magadini (Amberdata): “Non conviene scommettere sulla volatilità post halving” 

A sottolineare le ridotte aspettative sulla volatilità di Bitcoin nel prossimo futuro è anche [1] Greg Magadini, direttore del dipartimento derivati ​​di Amberdata, queste le sue parole: “A livello qualitativo continuo a ritenere che pagare un premio di volatilità per un risultato altamente prevedibile (ovvero l’halving di Bitcoin) non valga la pena, o almeno non valga un premio per un evento di volatilità […] Senza contare che quasi tutti gli eventi recenti per i quali era stata prevista grande volatilità in ambito crypto hanno invece deluso le aspettative “.

Bitcoin torna a volare sopra i $70mila

Nel frattempo Bitcoin è tornato letteralmente a volare, trainando con sé il resto del comparto crypto. Al momento la regina delle criptovalute viene infatti scambiata a 72.00 dollari, registrando un gain sul grafico giornaliero del 3,5%. Ma anche e soprattutto un rialzo dell’11% rispetto ai $ 64.500 dollari toccati il 2 aprile.

 

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