Il prezzo di Bitcoin (BTC) continua a oscillare attorno ai 64mila dollari, sostanzialmente stabile nell’arco delle ultime 24 ore. Altrettanto si può dire allargando il periodo di analisi ad una settimana, mentre nell’arco degli ultimi 30 giorni la prima valuta digitale per capitalizzazione di mercato – al momento circa 1200 miliardi di dollari – ha perso circa il -8%.
Una situazione sicuramente molto complessa da analizzare, quella della regina delle crypto. Troppe infatti le variabili impazzite da considerare al momento, su tutte la sempre più complessa situazione geopolitica internazionale, ma ancor di più l’incertezza su come un asset per certi versi ancora indecifrabile come Bitcoin possa reagire ad un ulteriore incremento dell’escalation. È in questo contesto che emergono due dati da prendere tassativamente in considerazione: l’aumento della pressione di vendita e il calo ormai costante degli in-flow degli ETF su Bitcoin.
Bitcoin, pressione di vendita in crescita
Il noto analista Ali [1] ha evidenziato un segnale di vendita fornito dall’indicatore TD Sequential sul time frame a 12 ore. Analizzando i dati on-chain dei giorni seguenti emerge che gli investitori avrebbero effettivamente sfruttato questo segnale. Inoltre, il parametro aSORP di Bitcoin è diventato rosso.
Ciò sta a significare che la maggior parte degli operatori di mercato che vendevano in quel momento lo facevano con profitto. Quando un quadro del genere va a definirsi nel pieno di un bull market come quello attuale, vuol dire che potremmo trovarci già ai massimi. Al momento la pressione di vendita sembra dominante sia tra gli investitori USA che asiatici.
ETF, anche Black Rock registra il primo in-flow nullo
L’ETF BlackRock iShares Bitcoin Trust (IBIT) ha registrato afflussi nulli per la prima volta il 24 aprile. Sin dal lancio, lo scorso 11 gennaio, l’ETF di BlackRock aveva registrato flussi in entrata netti e costanti, per un totale di quasi 15,5 miliardi di dollari in 71 giorni. Numeri da capogiro che sono andati però gradualmente a scemare, fino all’in-flow nullo del 24 aprile. Non si tratta di un caso isolato. Anche molti altri tra i principali ETF Spot su Bitcoin stanno riscontrando flussi marcatamente più deboli rispetto ad inizio anno.
Bitcoin ETF: continuano i deflussi
Nel complesso, degli undici ETF Bitcoin registrati negli Stati Uniti, soltanto Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund e ARK 21Shares Bitcoin ETF hanno riscontrato flussi in entrata in data 24 aprile. L’ammontare si attesta rispettivamente sui 5,6 milioni di dollari e 4,2 milioni di dollari. Nel frattempo continuano però inesorabili i deflussi da Grayscale Bitcoin Trust ETF (GBTC). Ben 130 milioni di dollari sono stati ritirati il 24 aprile. Facendo un rapido calcolo il deflusso complessivo dagli ETF Bitcoin americani in un solo giorno è di circa 120,6 milioni di dollari.
Il bull market ha bisogno di una nuova narrativa?
Prendendo in considerazione la situazione di tutti gli ETF risulta evidente che la forza attrattiva di questi prodotti stia gradualmente scemando. Di sicuro siamo molto lontani dalla sostanziale FOMO da ETF vissuta ad inizio anno. L’impressione, come sottolineato da diversi esperti nelle ultime settimane, è che quella degli ETF Bitcoin non sarà più la narrativa dominante nella seconda fase del bullmarket. Ammesso e non concesso che il bull market prosegua effettivamente – come sostenuto dalla maggior parte degli analisti – in maniera decisa nel corso della seconda metà del 2024.
[1]Analisi tecnica evidenzia segnale di vendita (Ali)
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.