Bitcoin e il settore crypto continuano ad arrancare. La regina delle criptovalute sta infatti battagliando per non perdere la soglia dei 61mila dollari, mentre il prezzo di Ethereum oscilla su valori attorno a 3.370 dollari, in calo del -9,7% negli ultimi 30 giorni. Nulla di eccessivamente strano per questo particolare mercato, da sempre caratterizzato da grande volatilità. Eppure la paura sembra diffondersi tra gli investitori un po’ in tutto il mondo. Alla base delle preoccupazioni che avrebbero innescato i cali di prezzo c’è la notizia che i circa 142.000 bitcoin di Mt. Gox saranno ridistribuiti ai vari creditori. Il timore è che questa distribuzione possa innescare una vendita di massa in grado di far crollare tutto il settore crypto.
La distribuzione dei Bitcoin di Mt. Gox
Mt. Gox, una delle prime – nonché più importanti, almeno all’epoca – piattaforme di scambio di Bitcoin, dichiarò bancarotta nel 2014. Il fallimento fu diretta conseguenza della perdita di 850.000 BTC in seguito ad un attacco hacker. Nei giorni scorsi è stato annunciato che i creditori di Mt. Gox inizieranno a ricevere parte dei loro fondi, con una distribuzione prevista di circa 142.000 BTC. Questa notizia ha immediatamente innescato il panico tra trader e investitori. Tante le vendite immediate – alle quali hanno contribuito anche le preoccupazioni sul piano geopolitico, soprattutto relativamente alle imminenti elezioni francesi – con diversi sistemi di trading automatico che hanno iniziato a shortare.
Il Fear & Greed scende: torna la paura
Emblematico anche il calo del Crypto Fear & Greed Index, che ha raggiunto un valore di 44, che non si vedeva da mesi. Le evidenze della volatilità di Bitcoin sono iniziate subito dopo l’annuncio della ridistribuzione. Il – comprensibile – timore è che una svendita di 142mila bitcoin – il cui valore al prezzo corrente di Bitcoin oscilla attorno ai 9 miliardi di dollari – possa destabilizzare gli equilibri del mercato causando un vero e proprio crollo dei prezzi, che secondo i più pessimisti potrebbe riportare il valore di Bitcoin addirittura attorno ai 45mila dollari.
Secondo diversi analisti la preoccupazione è ingiustificata
Le opinioni degli analisti sono a dir poco divise riguardo l’impatto che la distribuzione dei Bitcoin di Mt. Gox avrà sul mercato. Tra le interpretazioni più citate in queste ore impossibile non annoverare quella di Noelle Acheson, nota esperta di criptovalute e navigata analista di mercato. Secondo Acheson l’impatto potrebbe essere molto meno devastante del previsto.
Quest’ultima sostiene infatti che il mercato crittografico sia cresciuto e maturato notevolmente dal 2014, in tutti i sensi. Impossibile darle torto. L’enorme liquidità e lo scenario di investitori ben più diversificati rispetto a 10 anni fa dovrebbero inibire sul nascere le dinamiche estremamente ribassiste teorizzate dai più pessimisti. Bisogna inoltre sottolineare che un numero significativo dei creditori di Mt. Gox potrebbe scegliere di non vendere. È impossibile sapere quanti – e quanto – venderanno o meno, ma di certo parliamo di investitori che nel 2014 erano già pronti a scommettere sul mercato crypto. Non sarebbe strano se la maggior parte decidesse di non vendere, o almeno non nell’immediato.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.