Bitcoin “presto a $90K”, ma J.P. Morgan è ribassista

Bitcoin è in fase di consolidamento del prezzo tra i livelli di 60mila e 65mila dollari. In questo momento, secondo molti cruciale per comprendere le evoluzioni future della price action, le previsioni dei principali analisti iniziano a divergere fortemente. La maggior parte vede il target dei 90mila dollari molto vicino. Altre voci autorevoli – su tutte quella di J.P. Morgan – sottolineano invece come l’asset sia ancora notevolmente iper comprato.

Bitcoin 90mila dollari

Previsioni Bitcoin: $90mila nel 2024 e $150mila nel 2025

A monopolizzare le discussioni sui prossimi movimenti di prezzo di Bitcoin è un recente report pubblicato dagli analisti di Bernstein. La nota compagnia di investimenti ha rivisto al rialzo  il suo price target per Bitcoin (BTC) nel 2024, spostandolo da 80mila a 90mila dollari. Per il 2025 l’obiettivo di prezzo è invece di 150mila dollari, inteso come picco massimo del ciclo 2024-2025. Ciò ovviamente se verrà rispettata la previsione, ormai ampiamente diffusa, di un mercato crypto rialzista che dovrebbe perdurare per un periodo compreso tra i 12 e i 16 mesi.

Bernstein: “Hashrate Bitcoin diminuirà solo del 7% post halving” 

Nel report, gli analisti sottolineano inoltre come la situazione per Bitcoin sembrerebbe più rosea del previsto anche per quanto riguarda la riduzione dell’hashrate dei miner in seguito all’halving. Potrebbe infatti diminuire soltanto del -7%. Le previsioni precedenti si attestavano invece tra il -25% ed il -15%, circostanza che andrebbe indubbiamente a disincentivare l’attività di mining. “Viste e considerate le condizioni globali dell’attuale mercato rialzista – si legge nel testo dell’analisi –  determinato in primis dagli ingenti afflussi negli ETF, ma anche considerando le commissioni stabili nelle transazioni di rete in questo ciclo, l’impatto dell’halving sembra relativamente lieve anche per i miner”.

Previsioni Bitcoin: J.P. Morgan è ribassista  

A rovinare la festa è però arrivata un’analisi di J.P. Morgan, che evidenzia come Bitcoin, nonostante i recenti scarichi – uno dei quali ha portato addirittura ad un crollo del -15% in un giorno – sia ancora fortemente a rischio dump in questa fase. Gli analisti del colosso bancario hanno messo in evidenza il recente rallentamento del ritmo degli afflussi negli ETF Spot su Bitcoin. “In base a quello che stiamo vedendo – dichiarano gli esperti – ci domandiamo se non sia il caso di mettere in discussione l’idea che il flusso verso gli ETF su Bitcoin continuerà ad essere unidirezionale nei prossimi mesi”.

Nell’analisi viene poi posto l’accento sulla condizione di iper-comprato di Bitcoin, evidenziata da diversi parametri di analisti tecnica, con prese di profitto in crescita e probabilmente destinate ad aumentare. “Man mano che l’halving di Bitcoin si avvicina – si legge nel documento – è sempre più probabile che le chiusure di posizioni per prese di profitto aumentino. Soprattutto in questo contesto di posizionamento, che risulta ancora marcatamente iper-comprato nonostante la recente correzione”.

Previsioni Bitcoin: capire gli ETF per anticipare il futuro 

La partita sembra dunque giocarsi principalmente sul terreno degli ETF spot su Bitcoin e sulle diverse interpretazioni che gli analisti al momento danno sull’entità degli in-flow nei prossimi mesi. Adam Beck, noto cypherpunk [1], ma anche e soprattutto co-fondatore e CEO di Blockstream.com, è di tutt’altro avviso rispetto all’analisi di J.P. Morgan. L’esperto, in totale antitesi rispetto al colosso degli investimenti, ritiene infatti che i mercati non abbiano ancora prezzato gli ETF. Beck ha inoltre recentemente scommesso sul superamento dei 100mila dollari per Bitcoin entro aprile 2004.

[1] Dichiarazioni di Adam Beck

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