Il prezzo di Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e di tutte le principali criptovalute per capitalizzazione di mercato è in caduta libera. Il calo di BTC nelle ultime 24 ore è del -1,3%. La discesa sul mensile ha invece raggiunto quota -12,8%. Un dato, quest’ultimo, che rende sostanzialmente fittizio e aleatorio il +7% al momento segnato dal grafico settimanale. Non sembra infatti in grado di proseguire il trend innescatosi dal rimbalzo dello scorso week-end, partito dopo che Bitcoin aveva toccato i minimi degli ultimi mesi a quota 57mila dollari (unico motivo per cui il settimanale è in verde). Ma a cosa è dovuto l’andamento dei prezzi degli ultimi tempi?
Perché Bitcoin e le crypto fanno fatica oggi ?
Anche solo limitandoci ai dati evidenziati dai grafici, quindi ai parametri dell’analisi tecnica, risulta evidente come il trend dominante sia ormai ribassista. Nulla di cui preoccuparsi eccessivamente in realtà – almeno per chiunque abbia una strategia di investimento che possa essere definita tale – visto che pure ulteriori rintracciamenti, magari anche fino al livello dei 50mila dollari – ampiamente teorizzato in tempi non sospetti dagli analisti finanziari di JP Morgan – non rappresenterebbero una tragedia.
Bisogna infatti ricordare che Bitcoin ha realizzato una crescita dirompente negli ultimi 12 mesi, che tutt’ora, nonostante i recenti cali, tocca quota +124%. Quelli in atto, per quanto bruschi, possono in ogni caso essere interpretati come rintracciamenti del tutto fisiologici – secondo qualcuno addirittura “auspicabili” – dopo una crescita parabolica. È un discorso valido per qualsiasi asset, che prescinde dalle peculiarità di Bitcoin e le crypto.
Ma la crescita parabolica di Bitcoin è “in pausa” anche a causa di notizie e speculazioni che stando inquinando il clima di ottimismo costante che si respirava a inizio anno. A frenare gli entusiasmi nelle ultime ore sono infatti le crescenti paure relative al maggior controllo normativo con cui le autorità governative statunitensi – ed europee al traino – potrebbero andare a limitare l’industria delle criptovalute.
Il ruolo chiave dei tassi di interesse sul prezzo di Bitcoin
Ma ancor più concreto e imminente sembra essere l’effetto ribassista dovuto all’incertezza sui tassi di interesse statunitensi, dato che la FED sembra sempre più intenzionata a non abbassarli neanche a fine 2024. Se ciò dovesse effettivamente accadere il mercato crypto andrebbe sostanzialmente a perdere una scommessa fatta mesi fa.
L’abbassamento dei tassi, che le autorità finanziarie statunitensi rimandano da mesi, andrebbe infatti con ogni probabilità ad innescare uno spostamento di liquidità verso Bitcoin e altri asset risk on. Si tratta però di una dinamica che il mercato crypto ha presumibilmente prezzato in anticipo. Il ritracciamento in corso potrebbe quindi essere interpretato come un modo per riequilibrare le aspettative sui tassi.
La guerra tra SEC ed Ethereum danneggia tutto il comparto
Ad alimentare il clima di incertezza è anche e soprattutto la battaglia tra la SEC ed Ethereum. L’ente di vigilanza finanziaria sta infatti facendo di tutto per catalogare Ethereum come una security anziché commodity. In questo modo verrebbe impedita la creazione degli ETF Spot su Ethereum analoghi a quelli approvati negli USA a gennaio. Purtroppo, anche in questo caso parliamo di una notizia che il mercato considerava molto probabile fino a pochi mesi fa. E anche in questo caso il “riequilibrio delle aspettative” potrebbe spiegare il calo del settore.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.