La comunità Arbitrum potenzia lo staking ARB

La comunità Arbitrum cambia marcia lanciando una proposta che suggerisce un meccanismo di blocco ARB e la distribuzione di incentivi agli utenti. In questo modo andrà a coniare l’1,75% della fornitura di token distribuendo l’inflazione dei token agli utenti che bloccano i propri token ARB. In siffatto contesto si genererà rendimento in ARB finendo per distinguere Arbitrum dagli altri progetti Ethereum Layer 2 nell’ecosistema.

PlutusDAO ha presentato una proposta che rappresenta un nuovo incentivo per gli staker di token ARB

Sulla carta si può rivelare davvero un vantaggio per investitori perché la distribuzione dell’inflazione dei token agli utenti come incentivi aiuta di fatto a differenziare Arbitrum dai suoi concorrenti Layer 2. Non è un caso che tutta la comunità ha apprezzato questa mossa soprattutto perché viene fatta offrendo in cambio di token di blocco. Ecco perché l’aggregatore di governance suggerisce di coniare l’1,75% della fornitura di token, mentre come sappiamo attualmente ha il diritto di coniare il 2% della fornitura totale ogni anno.

Se analizziamo con attenzione questa implementazione scopriamo che ci sono solo vantaggi per un trading sicuro e affidabile. La proposta infatti suggerisce un contratto di staking in cui l’ARB può essere bloccato per un massimo di 365 giorni di calendario, in cui gli utenti hanno la possibilità di aumentare o sospendere i tempi di blocco e richiedere la propria emissione ARB proporzionale ai token bloccati. In questo modo entrambe le parti vengono tutelate e non si rischia di disperdere risorse.

Di contro c’è chi considera questa proposta un po ingannevole perché gli utenti che ritirano i propri token prima del periodo di blocco potrebbero essere soggetti a una penalità e la penalità riscossa viene quindi condivisa tra gli utenti rimanenti. Per questo ci sono state reazioni contrastanti alla proposta, con alcuni che chiedono una formula di blocco diversa da quella lineare e altri che sostengono l’iniziativa. In ogni caso questo dibattito ha avuto delle influenze nelle contrattazioni di mercato. Infatti

Al momento il prezzo ARB è di $ 0,8607, il token Layer 2 è in ribasso del 4,18%. Questi dati potrebbero spiegare almeno in parte quale sia l’impatto nell’ecosistema degli investitori. Nell’ultimo mese infatti Arbitrum aveva registrato perdite di quasi il 25% per i detentori di Binance. A questo punto c’è molto aspettativa su questa proposta. Si spera infatti che possa catalizzare una ripresa del prezzo dell’ARB e possa colmare tutte le perdite accumulate nelle settimane precedenti al passaggio della proposta sul mercato.

In questo scenario risulta molto interessante l’approccio dei membri della comunità ai cambiamenti di Arbitrum. La netta spaccatura tra sostenitori e detrattori dimostra che l’implementazione all’apparenza ha sia vantaggi che svantaggi. In realtà si tratta di un sistema costruttivo per garantire maggior sicurezza e autonomia agli investitori. Con il meccanismo di blocco ARB ma soprattutto con la distribuzione di incentivi agli utenti si arriva a concepire l’investimento come un’opportunità di guadagno diretto. Indipendentemente da questo il mercato sta reagendo bene con un incremento interessante del valore di riferimento. Si tratta di un dato che potrebbe alimentare un meccanismo rialzista contagioso per altri sistemi simili.

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