Nelle ultime ore abbiamo assistito ad una ripresa da parte di DOGE che in poche ore ha iniziato a raccogliere guadagni interessanti aprendo un margine rialzista per le prossime sessioni del mercato. In questo scenario lo staking si può rivelare uno strumento utile per favorire il recupero anche se una buona parte degli analisti è convinta che non basterà. Resiste infatti una tesi ribassista su DOGE supportata da previsioni pesanti circa la possibilità di un ulteriore calo della più grande moneta meme. In ogni caso appare comunque un segnale positivo la sua ripresa dal crollo di FTX-Alameda, tuttavia i trader rimangono ribassisti sul prezzo di Dogecoin.
Il prezzo di DOGE può ancora lasciare indietro i ribassisti?
Nonostante il picco delle ultime ore, appare incerta la possibilità di un riscatto a causa di un trend ribassista che non sembra voler mollare la presa. Su questa lunghezza d’onda l’apertura di Dogechain allo staking nativo può essere una chiave di lettura per quello che sta succedendo in questo segmento di mercato con i membri della comunità che desiderano fare la loro parte per proteggere la Rete da un ulteriore crollo su vasta scala. Di fatto implementando un modello di staking nelle dinamiche operative dell’ecosistema Dogechain si aprono una serie di possibilità per mantenere il vantaggio di DOGE.
Si tratta di un meccanismo di deposito a garanzia di voto chiamato veDC, laddove i token non possono essere puntati direttamente con i validatori. Di contro gli utenti avranno bisogno di token veDC per lo staking. In questo scenario maggiore è il periodo di blocco, più veDC riceve l’utente. Tenendo bene a mente che i token bloccati possono essere recuperati solo una volta allo scadere del tempo di esecuzione. Di conseguenza non appena il timelock è scaduto, gli utenti bruciano il veDC e recuperano i loro token. In questa logica di intervento si può e si deve recuperare la spinta iniziale!
Nel caso in cui questa operazione di protezione messa in campo dai validatori non va in porto allora Dogechain non può garantire a DOGE quella risalita che avrebbe riscattato la sua posizione ad ampio raggio. Per questo motivo gli analisti sono ribassisti sulla ripresa di Dogecoin e non credono che la situazione possa migliorare. Basti pensare che l’ultima riduzione del prezzo di DOGE ha innescato una vera rottura nel mercato con una serie di conseguenze immediate che hanno messo in crisi gli investitori. Ora più che mai un’emorragia sarebbe deleteria con un calo del prezzo che potrebbe spingere al livello di supporto di $ 0,071.
Qui stiamo parlando di numeri impietosi per un asset che ha dettato a lungo le regole del mercato. L’influenza negativa sta decimando risorse alla radice con un rischio default sempre più evidente. In tal senso un calo al di sotto di $ 0,071 potrebbe spingere il prezzo di Dogecoin a $ 0,0611 e $ 0,054 senza potergli dare un margine di intervento. Ovviamente anche in questo caso c’è una tenue speranza all’orizzonte con la tesi ribassista invalidata e con DOGE che potrebbe salire al livello di resistenza di 0,094$.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.