Shiba Inu: l’offerta del token sacrificata sull’altare della community

Nei giorni scorsi quasi metà dell’offerta del token Shiba Inu è stata stracciata con lo scopo di supportare l’impegno della community. A farlo è stato il fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, che ha avuto la prontezza e il coraggio di fare una scelta capace di rivoluzionare il mercato online. In effetti oltre che poderosa è stata anche inaspettata considerando il successo che sta ottenendo Shiba Inu.

Shiba Inu

Diciamolo subito non è da tutti bruciare 6,7 miliardi di dollari solo per assicurarsi una fetta di fidelizzazione del mercato con un gesto che vale più di mille cripto e cioè quello di favorire la community che si è tanto prodigata nell’investimento.

A tal proposito Vitalik Buterin ha così dichiarato: ”Sono rimasto davvero colpito da come le community dei dog token hanno reagito alle recenti donazioni! Un sacco di persone hanno dimostrato la loro generosità e la loro volontà a non focalizzarsi soltanto sui propri profitti, ma a rendere il mondo un luogo migliore. Sostengo tutti coloro che sinceramente agiscono in questo modo”.

In pratica ha distrutto il 90% dei token Shiba Inu in suo possesso e il restante 10% lo ha donato a cause benefiche come quella di sostenere la popolazione indiana colpita da Covid 19 tramite la CryptoRelief, un’organizzazione indiana che accetta donazioni con criptovalute.

Quello che è incredibile è che questa scelta per quanto azzerdata ha avuto un effetto positivo sul prezzo di SHIB, attualmente in verde del 2% rispetto a ieri nonostante il boicottaggio di Elon Musk che ha fatto crollare il prezzo di molte criptovalute dopo il suo distaccamento da questo genere di progetti finanziari.

Di conseguenza Shiba Inu non ne esce sconfitto per quanto abbia dimostrato una certa fragilità dato che è stato venduto senza alcun ostacolo mandando in fumo numerosi guadagni.

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