News Stablecoin: a rischio regolamentazione più rigida

Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Fed, Jerome Powell, le stablecoin non possono continuare ad essere utilizzate con degli schemi normativi privi di una totale adesione ad una regolamentazione più ferrea e rigorosa. Di conseguenza sono entrate nel mirino dei regolatori finanziari e potrebbero essere svuotate di alcune autorizzazioni andando a indebolire il mercato stesso. In realtà la Fed si è giustificata affermando che la loro è solo una preoccupazione legittima in vista di un accesso all’universo dei pagamenti. Fin quando si tratta di richieste in nome della tutela dell’investitore, non c’è piano strategico per evitare un rallentamento. Per questo motivo le stablecoin devono prepararsi ad affrontare regolamenti più severi.

Riflettori puntati sulla Tether (USDT) che in questo momento è considerata la stablecoin più capitalizzata. Ebbene è chiaro che ci sarà un forte ridimensionamento anche a causa delle continue richieste dei regolatori. Di contro Tether ha ribadito il suo impegno: ogni moneta sarà sostenuta da un dollaro, ma ciò non è possibile considerando le sue stime di base con la possibilità che sia sostanzialmente supportato da commercial paper o debiti. La liquidità dunque che vantano a volte si rivela una chimera specie con le conseguenze della recente crisi finanziaria.

Con queste premesse il mercato per come lo conosciamo rischia di scomparire e lasciare il posto a forme ibride prive di trasparenza e assistenza. In questo scenario la gente pretenderà il proprio capitale investito e non crederà più alle dinamiche di un mercato che ormai è schiavo di un continuo trasformismo. Ora dato che le stablecoin sono considerate alla stregua di attività economiche come i depositi bancari e i fondi del mercato monetario, si è fatta avanti l’urgenza di regolamentare il loro flusso finanziario, soprattutto se si pensa ad un loro ingresso nel sistema dei pagamenti universali. Come reagirà il mercato?

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