Marocco: il trading leader del Nord Africa

Secondo una recente indagine di mercato il Marocco è attualmente considerato leader nel trading attestandosi come il Paese dove c’è un maggio traffico di criptovalute in tutta l’Africa del Nord. Nello specifico tra gli asset digitali i Bitcoin vanno per la maggiore nonostante siano state bandite al livello nazionale. In siffatto contesto abbiamo scoperto che circa il 2,4% della popolazione del Marocco detiene criptovalute. Sembra un numero irrisorio, ma non lo è!

Questa analisi nasce combinando i dati che emergono dal resoconto della UsefulTulips, una piattaforma che analizza in tutto il globo il trading peer-to-peer di Bitcoin. Ebbene secondo queste informazioni possiamo affermare che negli ultimi mesi il Marocco si è assestato come leader per il trading di BTC in Nord Africa, con un crescendo notevole per autorevolezza e credibilità. Si tratta di un ottimo risultato per coloro che hanno investito in un progetto ricco di aspettative.

A rendere difficoltosa la continuità di questo exploit è sicuramente la situazione socio-politica in cui versa il Paese lontano da radicali riforme nel sistema normativo. Infatti è molto difficile che il Marocco arrivi a supportare un sistema di pagamento definito anonimo non approvato da nessuna istituzione finanziaria. Malgrado questa visione restrittiva da parte degli organi costituenti le criptovalute sono comunque esplose nel Paese con enormi volumi sulle piattaforme P2P (140.000$).

Probabilmente uno dei fattori che ha contribuito a questa excalation ha a che fare con il progetto di Harmattan Energy che sta pianifica ndo di costruire proprio in Marocco una delle centrali eoliche più grandi dell’Africa. Lo scopo ad esso associato è quello di alimentare la potenza computazionale della blockchain. Ovviamente questa è una contraddizione che va a minare l’autorità del Governo circa la necessità di utilizzare le criptovalute nell’economia nazionale. In ogni caso in molti hanno visto una sotterranea apertura e hanno pensato di continuare ad investire il loro capitale.

Quello che lascia piuttosto perplessi è questa doppia visione del mondo delle criptovalute. Un duplice approccio che non viene percepito dalle autorità come un controsenso e che secondo molti invece rappresenta la faccia di una stessa medaglia. Se il progetto di Harmattan Energy dovesse andare in porto la compagnia potrebbe vendere almeno il 20% del suo output elettrico al governo marocchino. Questo sarebbe il chiaro segnale di interesse condiviso verso il mondo delle criptovalute.

Concludendo l’incremento riscontrato in Marocco da parte dei BTC lo si vede anche nella gestione delle piattaforme come per esempio Binance che proprio ad aprile ha aggiunto il supporto per l’acquisto di crypto in moneta marocchina attraverso Simplex, una piattaforma di terze parti. Insomma le cripto stanno conoscendo in Marocco una nuova fase che andrebbe coltivata da politiche integrative che per ora mancano all’appello. In attesa di una maggior attenzione governativa il Paese continua ad essere un punto di riferimento per la comunità crypto del Nord Africa.

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