Ad agosto, il numero di wallet Bitcoin con oltre 100 BTC ha raggiunto il massimo degli ultimi 17 mesi. L’incremento, secondo i dati di Santiment, sarebbe di 283 nuovi wallet. In totale, 16.120 indirizzi detengono almeno 100 BTC, segnalando un’intensa attività di accumulo da parte delle whales. Contestualmente, i piccoli trader stanno vendendo le loro posizioni a causa della pressione del mercato. Lo scenario in questione non è inedito. Già in passato, infatti, il comportamento dei trader si è dimostrato diametralmente opposto a quello dei grandi investitori.
Bitcoin supera un agosto difficile
Lo scorso mese (agosto 2024) Bitcoin ha affrontato una flessione dell’8,6%, scendendo a livelli di prezzo che iniziano a preoccupare anche i più ottimisti. Tuttavia, durante questo periodo, 84 portafogli dormienti sono tornati attivi, movimentando circa 2.291 BTC da indirizzi inattivi dal 2011 al 2017. Mentre sono riemersi alcuni portafogli di annate precedenti, come quelli del 2011 e 2013, la quantità di Bitcoin spesi è stata significativamente inferiore rispetto ai 6.536 BTC movimentati a luglio. Questo calo nell’attività suggerisce che i detentori di lungo termine stanno adottando un approccio più cauto, aspettando condizioni di mercato più favorevoli prima di vendere.
Le whale continuano ad accumulare Bitcoin
Le whale hanno accumulato circa 133.000 BTC, equivalenti a oltre 7,6 miliardi di dollari, dall’inizio di agosto, con molte monete trasferite dai wallet “shark” contenenti tra 10 e 10.000 BTC. Adam Back, CEO di Blockstream, ha evidenziato che le whale stanno acquistando circa 450 BTC al giorno, un ritmo che coincide con la quantità di Bitcoin minati quotidianamente. La pressione di vendita da parte dei piccoli trader è accentuata quando il prezzo scende sotto i loro livelli di entrata, creando un’opportunità per le whale. Axel Adler Jr. di CryptoQuant suggerisce che questa situazione potrebbe portare a un raddoppio del numero di trader disposti a vendere in perdita se la pressione di vendita continua a intensificarsi.
I crypto investitori hanno paura? Cosa dice il Fear & Greed Index
Il Crypto Fear & Greed Index è attualmente nella fascia della neutralità. Tuttavia nei giorni scorsi, soprattutto nella parte finale di agosto, ha attraversato lunghe fasi di netta paura, arrivando a toccare quota 26/100. La media statistica dei valori registrati ad agosto indica un inquietante 37/100. Tuttavia, Vivek Sen, fondatore di Bitgrow Lab, tende a mettere in secondo piano questi segnali – dovuti anche e soprattutto al comportamento dei trader – e sottolinea invece come l’accumulo delle whales rappresenti un potenziale segnale rialzista. Storicamente sappiamo che si tratta di un segnale associato a grandi rialzi – talvolta addirittura nuovi massimi storici – per Bitcoin.
La storia si ripete?
Sen ha sottolineato che in passato, quando le whales hanno aumentato significativamente i loro acquisti, Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi, sottintendendo che l’attuale accumulo potrebbe essere un preludio a una futura crescita dei prezzi. Ciò è accaduto anche per quanto riguarda l’ultimo All Time High di Bitcoin, a marzo 2024. Sta quindi per arrivare la tanto pronosticata e attesa – ma ancora non pervenuta – “seconda parte del rally”? Ancora una volta le mosse delle balene si riveleranno più indicative di quelle dei trader? Ovviamente è ancora troppo presto per dirlo. Vi ricordiamo inoltre che gli investimenti in criptovalute sono sempre e comunque molto rischiosi e soggetti a notevole volatilità.
Fonti dati: CoinMarketCap.com e CoinGecko.com.
Appassionato di trading online investe regolarmente su Azioni, ETF e Criptovalute. Nel 2020 decide di fondare il blog Broker-Forex.it per il quale si occupa di realizzare guide e news principalmente su criptovalute.