Ethereum: un sentiment ribassista preoccupa gli investitori

Il cambio di marcia di Ethereum dimostra che i recenti picchi del sistema criptovalute sono destinati ad un ridimensionamento. A tal proposito ETH testando il supporto di 2.400$ ha toccato un nuovo minimo superando quello raggiunti 7 mesi fa’. A questo punto sono i dati sui derivati a preoccupare gli investitori con un sentiment ribassista che merita un’attenta analisi.

Il massimo locale di 3.280$ raggiunto da ETH in un momento storico in cui l’instabilità economica regna sovrana ha rappresentato un passo in avanti per la moneta con un recupero del 51,5% dal minimo di 2.160$. Eppure si è trattato di un semplice assestamento che non può avere un seguito. La situazione è così delicata da non poter favorire slanci eccessivi. Per questo motivo bisognerà muoversi a piccoli passi per non perdere quelle certezze così faticosamente conquistate.

Ecco perché non bisogna sorprendersi di fronte al collasso dei contratti futures di Ether che hanno toccato il valore di 2,5%, riflettendo il sentiment ribassista nonostante il rally dell’11% a 2.700$. Se a questo aggiungiamo anche una serie di dubbi da parte degli investitori circa il passaggio della rete Ethereum ad un meccanismo proof-of-stake (PoS), risulta comprensibile la ragione di questa incertezza finanziaria sul piano digitale. Purtroppo il rilancio tanto atteso potrebbe avvenire solo alla fine del 2022 o al massimo all’inizio del 2023 e cioè quando ci sarà lo sharding upgrade, che aumenterà significativamente la capacità di elaborazione. Ovviamente non si può prevedere perché non si conoscono le tempistiche di questa guerra nel cuore dell’Europa.

Certo se si analizzasse il percorso di ETH in una prospettiva a lungo termine vedremmo un sentiment diverso, nonostante al momento la criptovaluta registra attualmente -45% dal massimo storico di 4.870$ pur mantenendo una buona capitalizzazione di mercato intorno ai 42,8 milioni. Quello che è invece aumentato del 16,5% in ben 3mesi, è la finanza decentralizzata (DeFi) e il supporto del mercato di token non fungibili (NFT). In questo scenario però non si vede la luce fuori dal tunnel generando negli investitori ansia e frustrazione per il peggioramento delle condizioni macro globali, soprattutto incrociando parametri di derivati.

Si tratta di un contesto operativo piuttosto complesso soprattutto dopo che i futures di Ether hanno raggiunto il livello più ribassista degli ultimi sette mesi. A tal proposito una previsione è fattibile ma escluderebbe gli effetti a lungo termine della guerra sull’economia globale. Sicuramente questa instabilità a lungo andare creerà dei vuoti nell’andamento del trading su vasta scala. Per questa ragione sono in molti a ritenere che l’iniziale consolidamento è solo un assestamento necessario. Di conseguenza non bisogna pensare che ci possa essere sicuramente una schiera di picchi, soprattutto se la guerra continua ad essere una minaccia per l’intera Europa. Su questa lunghezza il sentiment ribassista degli investitori è plausibile considerando i rischi a cui stanno andando incontro.

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