Secondo un report della banca centrale russa la proposta di boicottare il trading di criptovalute sarebbe stata accolta con grande entusiasmo dal Parlamento pronto a vagliarla su larga scala. Di conseguenza la Russia sta pianificando il divieto generale degli asset digitali con lo scopo di scoraggiare apertamente l’attivitĆ di mining. In tal senso non sono servite a niente le proteste e le critiche di importanti personalitĆ del settore, tra cui Leonid Volkov, capo dello staff di Alexei Navalny, e Pavel Durov, il fondatore di Telegram, che hanno affermato di essere particolarmente delusi di tale scelta.
Tecnicamente tale divieto non potrebbe essere attuato perchĆ© significherebbe vietare dei trasferimenti tra le persone. Sicuramente si puĆ² rendere difficile il passaggio e quindi il deposito di fondi sugli exchange di asset digitali con l’eventualitĆ di richiedere l’intervento di servizi di intermediazioni legati ad altre giurisdizioni estranee alle politiche del Cremlino. Questo comporterebbe un aumento dei costi di transizioni con una notevole flessione sul mercato. Di conseguenza la proposta di divieto generale non ĆØ supportata ovviamente dagli addetti del settore che sperano in un cambio di rotta.
Il recente report della BancaĀ centrale della Russia si fossilizza su un divieto generale sul trading di criptovalute all’interno della nazione andando ad incidere anche negli altri mercati esteri con una conseguente decrescita dell’economia high-tech. Un passaggio inaspettato che rischia di minare una parte molto forte dell’export russo. Per questo gli esponenti del settore non sono convinti che il Governo abbia capito realmente la portata negativa di questo provvedimento. Qui non si tratta semplicemente di vietare l’uso di criptovalute ma di ostacolare il successo stimato di una parte dell’economia nazionale.
E’ chiaro che un divieto del genere andrebbe a rallentare loĀ sviluppo delle tecnologie blockchain in generale considerando che esse permettono di migliorare l’efficienza e la sicurezza di molte attivitĆ . Per questo motivo non si puĆ² abbassare la guardia in questo modo e scoraggiare questo tipo di interventi finanziari. Per Durov ĆØ naturale per qualsiasi autoritĆ finanziaria la volontĆ di regolare la circolazione delle criptovalute, ma addirittura boicottarne la diffusione significa spegnere un canale che poteva far ottenere al Paese una percentuale di introiti rilevante.
A ciĆ² si aggiunge la posizione di Leonid Volkov secondo cui vietare le criptovalute in questo preciso momento storico ĆØ impossibile, perchĆ© lederebbe l’intero sistema finanziario ad esso collegato. Inoltre sostenere che l’attivitĆ di trading online sia un modo per finanziare le organizzazioni estremiste piĆ¹ che una motivazione appare come un alibi per far applicare velocemente il divieto. Insomma questa decisione da parte della banca centrale russa appare come un ordine del Servizio di Sicurezza Federale (FSB) da cui tutto ĆØ partito per l’attuazione di questo funesto provvedimento. Come reagiranno i mercati esteri di fronte a questa chiusura?
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.