Coinbase ufficializza la sua battaglia legale contro la SEC e la FDIC

L’exchange di criptovalute Coinbase ha citato in giudizio la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) per non aver rispettato le richieste del Freedom of Information Act (FOIA). Coinbase sostiene che i regolatori finanziari federali stanno minando il settore delle criptovalute recidendo i legami bancari.

Coinbase fa causa alla SEC e alla FDIC per le richieste FOIA

Coinbase, attraverso la società di consulenza History Associates, ha presentato richieste FOIA per accedere alle informazioni dei regolatori finanziari federali. Le denunce prendono di mira SEC, FDIC e Fed, sostenendo che utilizzano strumenti normativi per destabilizzare il settore delle criptovalute. La causa mira a evidenziare il ruolo della FDIC sottolineando la necessità di trasparenza e responsabilità nelle azioni delle agenzie federali.

Nello specifico, le richieste FOIA di Coinbase alla SEC cercavano informazioni sulla posizione dell’agenzia su Ethereum (ETH). Ciò fa seguito a una causa del marzo 2023 intentata dalla società di software Blockchain Consensys contro la SEC per aver indagato su “Ethereum 2.0”.

La SEC ha completato le sue indagini ma ha negato le richieste di registrazione relative alla transizione di Ethereum al meccanismo di consenso Proof of Stake. Inoltre, Coinbase ha criticato la SEC per aver trattenuto documenti sulle indagini chiuse che coinvolgono Zachary Coburn ed Enigma MPC, sostenendo che ciò ostacola la comprensione della base legale per le azioni di contrasto nel settore delle criptovalute.

Lettere della FDIC

Nella sua causa contro la FDIC, Coinbase ha fatto riferimento alle richieste FOIA relative a lettere emesse tra marzo 2022 e maggio 2023. Queste lettere davano istruzioni agli istituti finanziari di interrompere l’espansione delle attività legate alle criptovalute e di fornire maggiori informazioni.

Un rapporto dell’Ufficio dell’Ispettore Generale della FDIC ha evidenziato potenziali rischi e incertezze dovuti alla mancanza di un periodo di revisione per queste lettere. Coinbase sostiene che queste lettere fanno parte dell’Operazione Choke Point 2.0, uno sforzo per impedire alle società di criptovaluta di accedere ai servizi bancari essenziali. La FDIC ha respinto le richieste FOIA, citando la necessità di proteggere le informazioni sensibili sulle banche coinvolte.

Battaglie legali in corso e pressioni normative

Questa mossa non è il primo scontro di Coinbase con le autorità di regolamentazione. Nell’aprile 2023, Coinbase ha citato in giudizio la SEC per non aver risposto a una petizione normativa presentata da luglio 2022.

Sebbene la SEC abbia proposto norme che riguardano le criptovalute, non ha emesso regolamenti specifici per il settore delle criptovalute. La SEC ha inoltre portato avanti le azioni di contrasto contro varie piattaforme e progetti di criptovaluta.

L’anno scorso, la SEC ha citato in giudizio Coinbase per aver gestito la sua piattaforma senza registrazione. L’industria delle criptovalute critica l’approccio della SEC di “regolamentazione tramite applicazione”, mentre il presidente della SEC Gary Gensler sostiene che la maggior parte delle criptovalute sono titoli e dovrebbero essere regolamentate di conseguenza.

Il governo degli Stati Uniti trasferisce 240 milioni di dollari in Bitcoin a Coinbase Prime

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha compiuto passi da gigante nella lotta alle attività illegali nello spazio delle criptovalute. Verso la fine del 2021, hanno sequestrato oltre 50.000 BTC dal famigerato mercato Silk Road, valutati allora 3,4 miliardi di dollari.

Successivamente, nei cinque mesi successivi, hanno liquidato 9.861 BTC per un’impressionante cifra di 215 milioni di dollari. Entro luglio 2023, sono stati venduti altri 9.000+ BTC, lasciando un saldo di circa 30.000 BTC nel portafoglio del governo.

In tribunale è stato confermato che sono stati confiscati un totale di 69.370 BTC e altre criptovalute della Via della Seta. Il movimento Bitcoin più recente, prima di questo trasferimento, è avvenuto nell’aprile 2023, per un valore di circa 2 miliardi di dollari.

Aggiornamenti recenti da Arkham Intelligence

Arkham Intelligence ha recentemente riferito che il governo degli Stati Uniti ha inviato 3.940 BTC, per un valore di 240 milioni di dollari, a Coinbase Prime. Secondo i loro risultati, questo Bitcoin è stato inizialmente sequestrato a Banmeet Singh, un trafficante di narcotici, durante il suo processo nel gennaio 2024. Questa mossa evidenzia gli sforzi in corso per gestire e liquidare in modo efficace le risorse di criptovaluta sequestrate.”

Il governo degli Stati Uniti detiene attualmente una quantità significativa di Bitcoin acquisita attraverso vari sequestri. Secondo quanto riportato da Lookonchain, il totale ammonta a 213.546 BTC, per un valore di circa 13,07 miliardi di dollari. Banmeet Singh, collegato a quest’ultimo trasferimento di beni, è stato inizialmente arrestato a Londra nel 2019 con l’accusa di distribuzione di droga.

Dopo la sua estradizione negli Stati Uniti nel 2023, Singh ha dovuto affrontare gravi accuse di aver gestito un’importante rete di contrabbando di narcotici dal 2012 al 2017, estendendosi in più stati tra cui Maryland, New York e Florida.

Conclusione

Questa recente manovra del governo degli Stati Uniti evidenzia la sua posizione proattiva nella gestione delle risorse di criptovaluta sequestrate e sottolinea le sfide normative e legali in corso che interessano il mercato delle criptovalute in generale. Mentre le autorità continuano ad affrontare queste complessità, i partecipanti al mercato dovrebbero rimanere vigili sugli sviluppi legali e sui loro potenziali impatti sul mercato.

FONTE: https://news.todayq.com/bitcoin-sell-off-incoming-the-us-govt-moves-241m-of-bitcoin/

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