Bitcoin(BTC) continua il suo impressionante rally rialzista arrivando a superare quota 59mila dollari. Come spesso accaduto in passato, la regina delle valute digitali ha smentito la maggior parte delle previsioni, incluse quelle ampiamente rialziste che includevano però un forte ritracciamento prima di andare a puntare nuovamente verso i 60mila dollari. Ma a cosa è dovuto questo rialzo? E cosa dicono i principali indicatori?
Bitcoin, l’effetto ETF inizia a farsi sentire davvero
A spingere il prezzo è, tra le altre cose, l’effetto del costante afflusso di denaro – 576 milioni di dollari soltanto nella giornata di ieri – verso gli ETF spot su Bitcoin approvati dalla SEC a gennaio. In sostanza, i consulenti finanziari stanno effettivamente iniziando a proporre – evidentemente con successo – BTC ai clienti, almeno negli Stati Uniti.
Bitcoin bullrun: la FOMO cresce assieme al prezzo
Ma inizia a farsi sentire anche la FOMO, come testimoniano i grafici di Google Trend, che evidenziano un aumento graduale delle ricerche per il termine Bitcoin negli ultimi giorni, anche se ancora non ai livelli delle precedenti bullrun. Elemento quest’ultimo che potrebbe lasciar supporre che la crescita continuerà senza troppi intoppi nei prossimi giorni e settimane. Ovviamente in queste fasi così concitate la parola d’ordine è cautela, dato che – che come sempre – più si sale velocemente più la caduta rischia di essere repentina e rovinosa.
Bitcoin, cresce la market cap: ma occhio al Feed & Greed Index
Ma cosa ci dicono i numeri? In primis che la capitalizzazione di mercato è aumentata di oltre il 20% rispetto a due settimane fa. Bitcoin ha infatti raggiunto i 1.200 miliardi di dollari, consolidandosi come decimo asset più capitalizzato al mondo, ed è sempre più vicino alla market cap di Meta (1240 miliardi di dollari) e dell’argento (1270 miliardi di dollari). Da tenere sotto osservazione il Feed & Greed Index, arrivato a quota 82/100, ovvero in una zona di cosiddetta “avidità estrema”. Si tratta del livello più alto raggiunto negli ultimi dodici mesi di mercato rialzista. Solitamente ciò sta a significare che il mercato sta vivendo una fase di euforia eccessiva e diffusa e si avvia ad una probabile correzione. Ma non vi è ovviamente alcuna certezza che ciò possa effettivamente accadere.
Bitcoin, cosa dicono l’MVRV z score e l’RSI
Lo MVRV z score ha invece superato la soglia di 2.2. Una crescita netta e parallela al prezzo, ma ancora non preoccupante secondo buona parte degli analisti. Storicamente, quando questo valore è superiore a 5 sul grafico settimanale, le possibilità di un’inversione del trend si attestano a circa il 94%. Valori molti bassi, inferiori a 1, sono invece sintomatici di una teorica sottovalutazione dell’asset. Nel frattempo il Relative Strength Index (RSI) di Bitcoin si aggira attualmente intorno a 80. Solitamente già un valore di 70/100 viene interpretato come sintomatico di un mercato iper-comprato. Questa soglia viene però alzata a 80/100 – non da tutti gli analisti – nei mercati palesemente rialzisti, proprio come quello attuale di Bitcoin. In ogni caso siamo a livelli limite, situazione che, ribadiamo, impone estrema cautela a chi si appresta a entrare nel mercato in questa fase.
Nelle ultime settimane è cresciuta anche l’attività delle whales. I movimenti di almeno 100.000 dollari in BTC sono infatti aumentati da 8.267 a 16.885 transazioni uniche al giorno nell’ultima settimana. Generalmente, quando l’attività dei grandi investitori su uno specifico asset incrementa così rapidamente è in arrivo grande volatilità.
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