Bitcoin sta per tornare a $38mila a causa della crisi del dollaro? Cosa succede

Bitcoin trainato verso il 20mila dollari dalla crisi del dollaro? Cosa dicono gli analisti


Bitcoin oscilla al momento attorno ai 56mila dollari e sta inequivocabilmente attraversando la fase più complicata degli ultimi mesi. Il resto del comparto cripto, a partire da Ethereum, è  messo ancora peggio.

Soltanto ieri vi parlavamo del possibile mancato effetto rialzista del tanto agognato taglio dei tassi, che arriverà nelle prossime settimane, anche se non è ancora chiaro quanti punti verranno tagliati. Oggi questa nuova narrativa sembra già essere diventata dominante, con sempre più analisti che individuano per Bitcoin un possibile target di 38mila dollari per i prossimi mesi. A livello generale le prospettive appaiono sempre più incerte.

Il taglio ai tassi potrebbe non servire

Secondo gli analisti di Bitfinex, l’imminente taglio dei tassi da parte della Fed potrebbe causare una discesa significativa per Bitcoin. Una nota del 2 settembre suggerisce un possibile calo del 15%-20%, che potrebbe portare BTC a un range tra 40.000 e 50.000 dollari. Inoltre, storicamente, settembre è un mese altamente volatile per Bitcoin, e l’eventuale riduzione dei tassi potrebbe aggiungere ulteriore instabilità. Markus Thielen di 10x Research ritiene che una discesa fino a 38mila dollari possa rappresentare un punto di svolta per il mercato, potenzialmente aprendo la strada a un futuro rialzista.

Joe Consorti di Bitcoin Layer evidenzia invece che il livello dei 60.000 dollari è ormai visto più come un’area di consolidamento per gli investitori a lungo termine, piuttosto che un picco speculativo, suggerendo che molti detentori stanno continuando ad accumulare Bitcoin.

Il crollo del dollaro trascinerà giù Bitcoin?

Oltre alle previsioni degli esperti, cresce il timore tra gli investitori che il dollaro statunitense possa subire un collasso, trasformando Bitcoin in un asset ancora più cruciale. Peter Schiff, economista noto per le sue visioni ribassiste sul dollaro, ha avvertito che l’indice del dollaro potrebbe scendere sotto i 90 punti entro la fine dell’anno, alimentando una crisi economica con l’aumento dei prezzi al consumo e dei tassi di interesse a lungo termine.

Secondo Bitfinex, settembre è storicamente un mese di forte volatilità per Bitcoin, con un rendimento medio del 4,78% e cali che possono arrivare fino al 24,6%. Se la Fed procederà con il previsto taglio dei tassi, Bitcoin potrebbe scendere sotto i 40.000 dollari, una prospettiva che sta diventando dominante tra gli analisti internazionali. Questa volatilità è spesso legata al ritorno dei gestori di fondi dalle vacanze estive e all’aumento dell’attività di trading.

Un taglio da 100 punti base?

La Fed si prepara ad avviare un ciclo di tagli dei tassi durante la riunione di politica monetaria del 17 settembre. Neil Roarty prevede che i tagli potrebbero arrivare più rapidamente del previsto, con una riduzione di 100 punti base entro fine anno, molto più significativa dei 25 o 50 punti base inizialmente ipotizzati. Un taglio di questa portata potrebbe raffreddare le aspettative sul dollaro, ma l’impatto sulle valute globali potrebbe essere significativo, specialmente se altre banche centrali seguiranno la stessa direzione.

Nel frattempo, Bitcoin, che ha perso slancio nella seconda metà del 2024, potrebbe essere influenzato negativamente da questi sviluppi. Gli analisti – e noi ci accodiamo – invitano dunque alla cautela, sottolineando il progressivo indebolimento del mercato e la storica volatilità negativa di settembre.

Fonte dati: CoinMarketCap.com.

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