Bitcoin sotto pressione: una flessione mina il trend rialzista

Secondo gli analisti non è un buon momento per i Bitcoin nonostante alcuni recenti slanci che hanno fatto intendere una migliore prospettiva per il domani. In tal senso la più famosa criptovaluta al mondo sta vivendo una fase critica a causa delle forti pressioni di vendita che le stanno facendo registrare un supporto inferiore a $ 30.000- $ 35.000.


Per questa ragione i segnali sono così negativi andando a sottolineare una costante pressione di vendita nell’ultimo mese che di fatto preoccupa sia gli investitori che il mercato. In questo modo i BTC conquistano un trend ribassista che si allontana con forza dalle speranze rialziste dell’inizio del mese. Siamo di fronte ad un calo spaventoso che spinge ad un’amara riflessione. La flessione subita non è irrisoria ma resta intorno al 40% dal suo massimo storico vicino a $ 69.000.

Che cosa sta succedendo ai Bitcoin? Ebbene le risposte potrebbero essere molteplici: dalle cause macroeconomiche ai recenti stravolgimenti geo-politici che minano la pace tra Ucraina e Russia. In generale però c’è una notevole sfiducia nei confronti dei BTC dopo una serie di provvedimenti presi dalla FED per limitare il loro intervento sul mercato. A tal proposito i vari testi fatti dalla moneta per testare il supporto iniziale non sono andati tutti come previsto, trascinando gli investitori in una fase selloff che merita un attento approfondimento.

D’altronde fin dalle prime sessioni era chiaro che i BTC fossero influenzati da una serie di eventi esterni che avrebbero potuto minarne l’autorità. Per questo motivo il suo trend rialzista è ormai esaurito a fronte di una progressiva pressione ribassista che di fatto sta prendendo il sopravvento. E’ difficile dire quanto questa ondata finirà considerando le numerose varianti che potrebbero entrare in gioco nelle differenti fasi di contrattazione. In ogni caso i Bitcoin come le altre criptovalute stanno per assestarsi verso una dimensione ribassista che potrebbe delineare una tendenza costante.

In questo scenario i segnali di momentum sono ancora negativi con una pressione di vendita che non accenna a rallentare la presa. Ciò deriva dall’incapacità dei BTC di superare la media mobile di 40 settimane a $ 45.724, dimostrando quindi di non avere i numeri per tentare il sorpasso. A questo punto è inevitabile un crollo nella speranza che non diventi un evento sistematico. A scongiurare l’ipotesi di una crisi permanente ci sono fortunatamente gli acquirenti attivi come del resto è dimostrato dall’indice di forza relativa che sta salendo dal livello più ipervenduto da marzo 2020 assicurando la persistenza di un livello di supporto di $ 30.000. Tutto sta nel capire se questo intervallo e cioè quello tra $ 28.000 e $ 30.000 possa resistere o invece viene rotto con i prezzi che potrebbero subire un ulteriore ribasso. Aspettiamo di vedere come evolve la situazione nella speranza che non siano vanificati i massimi raggiunti dai BTC.

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