Bitcoin sembra aver superato la tempesta scaturita in seguito al lunedì nero del 5 agosto 2024. La regina delle criptovalute oscilla al momento attorno a valori di prezzo di poco superiori ai 58mila dollari. La capitalizzazione di mercato è di circa 1.150 miliardi di dollari, stabilmente sopra la soglia psicologica del trilione di dollari, mantenendo un rapporto di circa 3:1 rispetto a Ethereum, la cui capitalizzazione si attesta a 310 miliardi di dollari. Le prospettive di crescita per i prossimi mesi sembrano positive, ma le sorti di Bitcoin e del mercato crypto dipenderanno dall’economia globale e dalle decisioni delle autorità economico-finanziarie, soprattutto statunitensi.
Flussi quasi fermi: è la calma prima della tempesta?
L’analisi del mercato delle criptovalute di questa settimana evidenzia infatti una riduzione significativa dei volumi di scambio, sia nei mercati centralizzati (CEX) che in quelli decentralizzati (DEX). Questo calo indica una crescente incertezza tra gli investitori, riflettendo un momento di stasi nel mercato. Anche i flussi relativi agli ETF legati alle criptovalute hanno mostrato una flessione, segno di un ridotto interesse speculativo.
Se i prossimi mesi saranno caratterizzati da una crescita moderata e inflazione sotto controllo, i cripto investitori potranno tornare definitivamente a sorridere. Questo scenario potrebbe infatti favorire una lenta ma costante ripresa del mercato delle criptovalute, con Bitcoin che potrebbe recuperare o addirittura superare i precedenti massimi. In un contesto di stabilità economica, gli investitori potrebbero infatti tornare ad allocare capitale in asset rischiosi come le criptovalute.
In caso dovesse invece concretizzarsi una reale recessione globale, l’incertezza economica potrebbe portare a una maggiore volatilità nei mercati, con gli investitori che potrebbero preferire rifugiarsi in asset più sicuri come l’oro o il dollaro, a discapito di Bitcoin e delle altre criptovalute. Questa situazione potrebbe innescare un ulteriore calo dei volumi di scambio e una diminuzione dei prezzi. Per capire come orientarsi in questa fase è quindi fondamentale monitorare l’andamento dei mercati azionari americani e le prossime mosse della FED.
Wall Street: il rimbalzo che fa ben sperare
La scorsa settimana ha segnato un’importante ripresa per Wall Street, con un rialzo del 3,9% che ha portato l’indice S&P500 a sfiorare i suoi massimi storici. Anche le azioni globali hanno registrato la migliore performance dallo scorso novembre, sostenute dall’ottimismo di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve senza che ciò comporti una recessione.
Il recente rialzo dei mercati ha sorpreso positivamente gli investitori, soprattutto dopo un periodo di turbolenza a inizio agosto. La settimana di Ferragosto ha visto infatti un robusto rimbalzo, che ha permesso all’S&P500 di interrompere una serie negativa che durava da quattro settimane. Questo recupero ha riportato l’indice a soli due punti percentuali dai massimi storici, raggiunti circa un mese fa.
Goldman Sachs ottimista, il VIX torna a scendere
Anche Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le probabilità di una recessione negli Stati Uniti nel 2025, portandole dal 25% al 20%. L’indice VIX, che misura la volatilità e funge da indicatore della paura sui mercati, è sceso a 15 punti, ben lontano dai 64 raggiunti durante il sell-off di inizio mese. Gli investitori ora si aspettano un graduale taglio dei tassi da parte della Fed a partire da settembre. Secondo il Financial Times, i mercati hanno già scontato tre tagli da un quarto di punto entro la fine dell’anno, con la possibilità di un quarto taglio aggiuntivo. Le ipotesi di una drastica riduzione di mezzo punto già a settembre sembrano ora meno probabili.
Fonte dati: CoinMarketCap
Appassionato di trading online investe regolarmente su Azioni, ETF e Criptovalute. Nel 2020 decide di fondare il blog Broker-Forex.it per il quale si occupa di realizzare guide e news principalmente su criptovalute.