I volumi degli scambi di criptovalute di Coinbase negli Stati Uniti sembrano essersi indeboliti più del previsto nel terzo trimestre. Si tratta di uno scenario ribassista che sta preoccupando tutti i fruitori della nota piattaforma. Stiamo parlando di un valore che è diminuito di circa il 17% su base mensile e di circa il 52% su base annua. Ovviamente cresce l’attesa per i dati ufficiali che Coinbase pubblicherà il 2 novembre. Nel frattempo la situazione sarà cambiata?
Il tasso di acquisizione da parte dei consumatori di COIN è a rischio di compressione
A causa della concorrenza per le quote di mercato all’interno di uno spazio crittografico a volume inferiore Coinbase ha visto ridimensionare la sua corsa. Per questo motivo adesso c’è verso il famoso exchange un atteggiamento cauto. Le minacce alla sua attività derivanti dalle varie azioni normative e contenziosi può essere a lungo andare un ostacolo difficile da superare mentre continua la repressione normativa sulle criptovalute.
Su questa lunghezza d’onda i venti contrari politici potrebbero attenuare l’impatto dei crescenti sforzi di lobbying dell’exchange, aggiungendo che i recenti titoli sull’uso delle criptovalute da parte di Hamas probabilmente renderanno la questione dello status legale delle criptovalute “ancora più sfuggente”. Nonostante il continuo inverno delle criptovalute e le varie sfide normative affrontate da Coinbase, le sue azioni vengono scambiate a una valutazione vicina a quella a cui sono state scambiate alla fine del 2021, che è stato il culmine dell’ultimo boom delle criptovalute. Questo vuol dire che il punto in cui ci troviamo ora non è così catastrofico, ma è la prospettiva futura ad esserlo.
A tal proposito se guardiamo per un attimo al quadro delle azioni scambiate sulla piattaforma scopriamo che il loro valore è aumentato di oltre il 112% quest’anno rispetto a un guadagno del 72% per Bitcoin e un incremento o del 29% per l’indice azionario Nasdaq. Tenendo bene a mente che nella giornata di ieri le azioni di Coinbase hanno chiuso a 77,46 dollari. Il discorso è che al momento ci sono troppe variabili a cui bisogna dare retta, innescando un sentimento di sfiducia generale da parte degli investitori che cercano di tenersi lontani da situazioni rischiose o scenari al limite.
In siffatto contesto il noto exchange pur perdendo notevolmente pezzi della sua crescita può al momento ancora registrare significative adesioni. Il discorso è che questo mercato sta cambiando troppo in fretta a causa anche di una serie di eventi geopolitici capaci di minarne la credibilità sul campo. Ragion per cui tutte queste cautele hanno lo scopo non solo di proteggere gli investitori ma anche di preservare l’exchange da eventuali ritorsioni di prezzo.
A peggiorare la situazione già fin troppo precaria sono una serie di misure messe in atto dai regolatori per indagare sulle piattaforme che non rispettano le normative vigenti in termini di sicurezza e affidabilità degli strumenti utilizzate nelle transazioni di risorse. L’indebolimento dei volumi di scambio sull’exchange è la prova che c’è stato un forte distaccamento da parte degli utenti, pressati da troppe regole che a lungo andare possono allontanarli da questo genere di mercato.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.