Analizzando l’attuale scenario di mercato emerge una difficoltà da parte degli asset digitali ad emergere dal fondo ribassista degli ultimi giorno. La recente correzione mina dall’interno le iniziative dei rialzisti che vorrebbero riscattare la loro posizione soprattutto dopo che il mercato ha leggermente corretto la sua crescita precedente, perdendo lo 0,3% della sua capitalizzazione a 1,176 trilioni di dollari. Ora ci troviamo con i Bitcoin che hanno perso lo 0,5%, mentre Ether – 0,2% e le principali altcoin sono passate da -1,2% (XRP) a +0,9% (Dogecoin).
Il mercato delle criptovalute riuscirà a superare l’ostacolo ribassista?
Nella giornata di ieri abbiamo visto i Bitcoin cercare in tutti i modi di superare la soglia dei 30K ma i venditori hanno respinto le richieste. Il declino dei mercati finanziari ha spinto ulteriormente le criptovalute verso un limbo operativo, poiché il sentimento di avversione al rischio è stato guidato dalla crescita economica globale e dalle perdite nei titoli tecnologici. E’ in questo scenario che è emersa una tendenza al ribasso con perdite che potrebbe crescere.
Per questa ragione si teme che i quadri tecnici possano a lungo favorire una presa al ribasso, impossibilitati a mantenere i BTCUSD al di sotto della loro media mobile a 50 giorni, segnalando un cambiamento del trend di medio termine da rialzista a ribassista. Al momento ci sarebbe anche uno spiraglio rappresentato da una rottura al di sotto di $ 28,8K che può trasformare l’intero mercato delle criptovalute in una modalità di vendita più rapida. Il problema è che tutto il settore è in affanno con Ethereum che è stato scambiato al di sotto della sua media mobile a 50 giorni dalla fine del mese scorso, con il sell-off che si è intensificato man mano che si avvicina a $ 1900.
In siffatto contesto se si verifica una rottura sotto i 1800$ vuol dire una sola cosa: i margini di una liquidazione delle posizioni long sono sempre più vicini. Questo evidenzierebbe un aspetto interessante e che la strada verso la ripresa per il mercato delle criptovalute sarà lunga e accidentata. Di contro un altro ricalcolo ha visto aumentare la difficoltà di mining di bitcoin dello 0,12% con l’indice che ha raggiunto 52.39T. Il dato che però ci interessai ai fini dell’analisi è il tasso di hash medio dalla modifica precedente è stato di 374,85 EH/s.
Su questa lunghezza d’onda fanno eco le parole di Mike Novogratz, il CEO di Galaxy Digital, secondo cui il primo ETF spot bitcoin potrebbe essere approvato negli Stati Uniti prima di febbraio 2024 favorendo una ripresa in larga scala, ma fino a febbraio come possiamo riaccendere il sentiment positivo? Al momento la Fed statunitense ha aumentato la supervisione delle banche regolamentate coinvolte nelle transazioni di criptovalute e stablecoin con le istituzioni finanziarie che devono ora ottenere un’autorizzazione scritta dall’agenzia prima di emettere, archiviare o effettuare transazioni di criptovalute.
Concludendo di fronte al ribasso delle criptovalute c’è una reazione nel mercato delle stablecoin che potrebbero crescere dagli attuali 125 miliardi di dollari a 2,8 trilioni di dollari nei prossimi cinque anni. Nel frattempo si iniziano a vedere i primi segnali anche se si teme che siano troppo deboli per assicurare una ripresa.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.