Secondo gli addetti del settore la drastica riduzione del tasso di inflazione può essere attribuita al lavoro di Ether nell’eliminazione dei premi minerari. Per questa ragione in breve tempo abbiamo visto ridimensionare la portata del tanto acclamato Merge. Si è trattato come sappiamo di un passaggio storico che ha sancito la migrazione ad un diverso sistema blockchain “proof-of-stake” progettato sostanzialmente per ridurre il consumo di energia. Ebbene dopo una serie di incertezze che hanno fatto tremare i vertici, Merge ha iniziato a dare i suoi frutti. Ora però l’aspettano nuove sfide come per esempio una maggiore resistenza all’inflazione. In questo modo andrebbe a contrastare uno dei mali di questa nuova fase operativa del trading online.
Ethereum Merge riuscirà a battere sul tempo i livelli di inflazione?
Prima dell’attesa fusione il tasso dell’inflazione si attestava sul 3,5%, un valore ridimensionato dopo l’avvio di Ethereum Merge che è sceso tra lo 0% e lo 0,7%. Per questo motivo sta crescendo l’attesa da parte dei trader e degli investitori che hanno accolto con entusiasmo il nuovo progetto targato ETH. In questo scenario le previsioni sono favorevoli dato che secondo gli analisti che hanno annualizzato il tasso sulla base dei recenti dati si raggiungerebbe l’0,19%. In questo modo hanno dimostrato che circa 8.100 ETH aggiunti all’offerta totale di ether dalla fusione hanno fatto la differenza in maniera radicale.
In un quadro generale in cui le banche centrali di tutto il mondo stanno lottando per contenere l’inflazione, la riduzione del tasso di riferimento rappresenta un grande risultato da raggiungere. Da questo punto di vista Ethereum potrebbe aiutare a rafforzare il suo appeal tra gli investitori nei mercati cripto a fronte di questa sua capacità operativa da non sottovalutare. Per intenderci facendo un confronto con le altre criptovalute il tasso di emissione netto di Bitcoin si aggira sui l’1,75%. Per questo motivo potrebbe essere interessante il superamento di questa nuova sfida da parte di Ethereum Merge.
Su questa lunghezza d’onda l’implementazione targata ETH gioca su due fattori che contribuiscono a forzare la riduzione dell’inflazione: da un lato il rallentamento delle nuove emissioni a seguito del cambiamento nel sistema blockchain e dall’altro l’accettazione di un meccanismo separato in cui in pratica le commissioni pagate per le transazioni sulla rete vengono eliminate dalla circolazione. In questo modo l’operazione di Merge è fattibile sotto diversi punti di vista, tenendo bene a mente che prima dell’integrazione dell’emissione di ricompense minerarie proof-of-work (PoW) di ether era di circa 13.000 ETH al giorno.
Concludendo Merge può davvero cambiare le cose e aiutare il sistema a difendersi dalle conseguenze di un’inflazione troppo dura con il mercato su più livelli operativi. Per farlo si punta molto sulle ricompense di staking che con la fusione ammonterebbero teoricamente a circa 1.600 ETH al giorno con un calo del 90% delle nuove emissioni. Ora però al di là della singola sfida è importante sottolineare l’apporto di Merge al sistema delle criptovalute con un rialzo produttivo non indifferente per ETH che è uscita così dal tunnel ribassista dopo un periodo di profonda incertezza per l’intero settore.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.