Gli addetti del settore hanno accolto con grande entusiasmo i meccanismi operativi di UniLend, un emergente protocollo DeFi senza autorizzazione capace di combinare servizi di trading spot e funzionalità di prestito/prestito all’interno della stessa piattaforma. Per meglio comprendere il potenziale del suo approccio nel mercato basta ricordare che mentre gli altri protocolli DeFi supportano solo un tot di asset, su UniLend possiamo associarne diversi per il trading decentralizzato. Si tratta di una funzionalità integrativa che consente di ampliare il raggio d’azione dei propri investimenti.
La missione di UniLend è quella di rendere lo spazio DeFi più inclusivo per tutti
Con un’apertura fino a $ 29 miliardi di token ERC20 UniLend ambisce a trasformare le potenzialità della DeFi dato che attualmente esclude una tipologia di token. Solo in questo modo può sbloccare la finanza decentralizzata da alcuni limiti operativi. Siamo di fronte ad una soluzione che contribuisce a potenziare le piattaforme DeFi esistenti dato che al momento sono piuttosto chiuse nella loro gestione. Infatti impediscono alla maggior parte delle risorse di partecipare alle dinamiche attive nell’ecosistema in oggetto. A ciò si aggiungono una serie di problemi come quelli dei pool multi-asset che di fatto espongono i prestatori al rischio associato a tutte le attività incluse senza alcun controllo sulle garanzie.
In quest’ottica risulta molto interessante il progetto UniLend che si pone quindi come un protocollo decentralizzato senza autorizzazione capace di sfruttare al meglio vari servizi di prestito tramite contratti intelligenti in modo da includere tutte quelle risorse escluse solitamente dalla DeFi. A tal proposito basta ricordare che sono oltre 6000 token elencati su coinmarketcap mentre altri protocolli DeFi supportano meno di 30 asset. Di contro UniLend offre la libertà di negoziare qualsiasi asset ERC20. In siffatto contesto siamo pronti a colmare questo divario combinando l’aspetto del decentramento con la flessibilità di scambiare i propri asset anche in piattaforma. Sbloccando tutto il potenziale delle risorse digitali per i loro proprietari si contribuisce a creare un mercato più dinamico e costruttivo.
In questo quadro risulta chiaro lo scopo del token UFT nativo di UniLend che viene sostanzialmente usato per facilitare la governance del protocollo impiegando una serie di strumenti che mirano ad un corretto funzionamento delle procedure che saranno decise dai titolari di UFT tramite proposte che richiedono l’attuazione del consenso della maggioranza. In tal senso i fornitori di liquidità rappresentano per questo protocollo una componente chiave, perché grazie ad esso possono assicurare la sostenibilità del progetto ideale per le pratiche legate alla finanza decentralizzata. Ecco quindi che saranno premiati con token UFT tramite il mining di liquidità a cui si aggiungeranno una percentuale di commissioni di negoziazione e di prestito.
Concludendo scegliendo UniLend rendiamo il trading un’operazione più fluida e con meno restrizioni. In tal senso non solo c’è una grande apertura alla negoziazione di più asset ma vigono anche regole più funzionali alle contrattazioni con lo scopo di favorire trader e investitori in maniera equilibrata. Su questa lunghezza d’onda questo progetto mira ad offrire un servizio competitivo ma nello stesso tempo semplice e pratico per tutti.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.