Il mercato delle criptovalute sta per essere travolto da una nuova ondata ribassista che dovrebbe mandare in tilt gli investitori dopo aver raccolto numerose occasioni di liquidità. Questa volta a giocare un ruolo chiave nelle contrattazioni non sono state solo le implicazioni di natura socio-economica o gli effetti della guerra in Ucraina, ma una graduale sfiducia da parte degli investitori intimoriti all’idea di non poter recuperare in alcun modo le perdite accumulate. A poco servono gli annunci di implementazione se molte di queste cripto non riescono a garantire transazioni facili e sicure. In che modo si cercherà di evitare questo nuovo affondo nel mercato degli asset digitali?
Il prezzo delle criptovalute in affanno dopo l’ennesimo crollo
Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad una pesante perdita da parte dei BTC che sono scesi del 7,3% scivolando sotto i 20.000$. La situazione è peggiorata anche per Ethereum che ha perso il 9,2% a 1450$, mentre le principali altcoin sono scese dal 5% (Cardano) al 15,7% (Solana). Insomma si tratta di un scenario complessivo al ribasso che sta mettendo a dura prova la pazienza degli investitori incapaci di uscire da questo tunnel ribassista. Stiamo parlando di una capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute che è scesa del 6,6% a 952 miliardi di dollari.
Si tratta di una discesa che non può essere ignorata e che di fatto merita un’approfondita riflessione su larga scala. A tal proposito il grafico della capitalizzazione del mercato cripto suggerisce l’ondata ribassista non solo non è finita ma ancora deve raggiungere il suo picco. Di questo passo gli asset in oggetto sono destinati a scendere al di sotto dei minimi di giugno perdendo 800 miliardi di dollari. Fino a quel momento si fanno varie ipotesi su come sarà gestita questa nuova ma più pesante crisi. Su questa lunghezza d’onda si rivela particolarmente interessante l’ indice Cryptocurrency Fear and Greed che è sceso a 24 punti ai 29 della settimana precedente. Di conseguenza il sentiment verso le criptovalute è tornato nel territorio della paura estrema.
Secondo gli esperti molto dipende dall’andamento dei Bitcoin che si confermano ancora una volta indicatori della domanda di rischio nel momento in cui gli indici azionari sono scesi drasticamente. Di conseguenza questo ribasso era previsto, dato che era stato preceduto da una serie di segnali piuttosto eloquenti. Gli investitori che ora puntano il dito verso l’asset non hanno in realtà voluto captare i punti di ribasso già presenti nelle sessioni precedenti. Su questa lunghezza d’onda fa eco la notizia derivante dall’annuncio della Central Bank of India (RBI) che ha messo in guardia i cittadini dall’investire in risorse digitali, indicando i rischi di un crollo del mercato delle criptovalute. Successivamente le autorità indiane hanno fatto irruzione negli uffici dell’exchange di bitcoin accusandolo di aver violato le normative valutarie.
Concludendo a fronte di queste ultime dinamiche risulta chiaro che il mercato delle criptovalute sta per subire una profonda correzione incentivata dalla US Securities and Exchange Commission (SEC) che ha rinviato a ottobre la sua decisione sull’ETF bitcoin spot di VanEck con l’intenzione di finalizzare la sua revisione. Conseguenze? Ebbene il 51% del volume degli scambi di Bitcoin sugli scambi centralizzati è stato invalidato dopo aver esaminato l’attività di trading di 157 piattaforme.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.