Sono passati ben 5 mesi dall’ultima caduta dei Bitcoin! Da allora la moneta ha subito una serie di perdite causate per lo più da eventi esterni come la Guerra in Ucraina e la crisi dell’economia globale. Ora però la situazione è piuttosto complessa con una nuova ricaduta che rischia di vanificare i successi. A tal proposito i Bitcoin registrano una pesante perdita che mina dall’interno le possibilità di un’inversione di tendenza. In questo scenario i BTC avevano davvero bisogno di un riscatto! A questo punto sembra davvero difficile ricongiungere i pezzi del suo rialzo con una pressione ribassista che continua a non darle tregua.
I Bitcoin registrano una pesante perdita offuscando la prospettiva rialzista
Sicuramente il contesto macroeconomico ha dato un ulteriore spinta al sistema dei BTC facendolo sprofondare verso il basso. Finora la prospettiva ribassista era tallonata dai rialzisti che goccia dopo goccia erano riusciti ad ottenere un meritato consolidamento. Si trattava comunque di una situazione poco equilibrata che poteva essere messa in discussione in qualsiasi momento. Di conseguenza si sentiva nell’aria questa tendenza al ribasso che ora più che mai necessita di un intervento sistematico da parte degli sviluppatori, incapaci attualmente di trovare per gli investitori dei BTC dei salvagenti operativi.
In siffatto quadro fa eco il crollo sotto i 25.000$ dei BTC che segna il percepito rischio sistemico che sta emergendo all’interno del mercato delle criptovalute. Questa sfiducia era latente tra gli investitori e ora più che mai risulta essere una costante che potrebbe causare ulteriori perdite. Stiamo parlando di una caduta continuativa dato che l’asset è scivolato per quasi dodici settimane consecutive. Infatti siamo passati da $ 49.000 nel marzo 2022 a meno di $ 25.000 nelle ultime ore. I preoccupanti segnali di flessione di metà maggio andavano interpretati come un campanellino d’allarme. Infatti se uniti ai preoccupanti dati sull’inflazione negli Stati Uniti pubblicati la scorsa settimana rappresentano sicuramente un indizio dell’imminente calo. A tal proposito il CPI, e cioè l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’8,6% su base annua a maggio e questo si tradurrà in una minore capacità di acquisto che andrà ridurre la domanda per tutto il settore.
Su questa lunghezza d’onda pesano anche i segnali negativi che arrivano dalle varie borse asiatiche. A tal proposito l’Hang Seng di Hong Kong è sceso di quasi il 3,5%, mentre il Nikkei del Giappone è sceso del 3,01%, il Sensex dell’India è sceso del 2,44%. Insomma è tutta la Rete ad aver subito un contraccolpo complice una totale sfiducia negli strumenti digitali. Lo stesso rapporto dei futures dell’indice statunitense ad alto contenuto tecnologico Nasdaq hanno segnato un ribasso del 2%, mentre l’S&P500 è sceso dell’1,65%. Di conseguenza è chiaro che a cambiare sono proprie le condizioni nelle quali operano i BTC. Se per esempio ci affidiamo al valore del Relative Strength Index (RSI) che come sappiamo è un valido strumento per calcolare l’entità del movimento di prezzo di un asset, scopriamo che anche qui c’è una discesa al di sotto il 30, suggerendo che potrebbe essere in arrivo un’inversione fallimentare per tutto il sistema interessato.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.