La truffa dietro ad Onecoin | Un cittadino britannico rischia l’estradizione negli Stati Uniti

La truffa dietro ad Onecoin sta mandando in tilt le valutazioni degli analisti a fronte di una vera e propria falla nel sistema delle criptovalute. In questo scenario un cittadino britannico rischia l’estradizione negli Stati Uniti dopo essere stato coinvolto nel riciclaggio di 105 milioni di dollari attraverso lo schema cripto a partire dal 2014, ma come sono andate veramente le cose? Scopriamolo insieme!

Onecoin colpisce ancora: nuova frode telematica

L’agenzia di stampa legale Law360 che opera nel Regno Unito ha deciso di procedere per l’estradizione di Christopher Hamilton dagli Stati Uniti con l’accusa di frode telematica e riciclaggio di denaro. Secondo fonti certificate l’uomo sarebbe coinvolto nel riciclaggio di $ 105 milioni attraverso lo schema cripto Ponzi OneCoin, che ha frodato oltre 3 milioni di investitori. Si tratta di una truffa epocale che mina dall’interno la credibilità del sistema delle criptovalute. Una crepa operativa durata per 8 anni senza che nessuno se ne accorgesse, come è stato possibile?

L’impegno a combattere questi spiacevoli episodi è arrivato subito da parte degli organi regolatori che hanno aperto un’inchiesta interna. Ora in base ad un accordo bilaterale di estradizione tra Stati Uniti e Regno Unito, un’autorità esecutiva del governo si pronuncerà sul trasferimento di Hamilton ma secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il processo di estradizione può richiedere molti mesi o addirittura anni per essere completato. Nel frattempo l’uomo può fare ricorso. Quello che però preoccupa gli investitori è l’impatto negativo sulle loro finanze.

In questo quadro investigativo sembra che c’è una regia quella di una donna Ruja Ignatova che fa capo a Crypto Queen che pare essere stata segnalata nell’elenco dei Ten Most Wanted dell’FBI a giugno per il suo presunto coinvolgimento nello schema cripto Ponzi. Ebbene secondo gli investitori la donna che al momento ha come ultima posizione nota quella di direttore di Cryptoqueen ad Atene nel 2017 avrebbe costretto il suo ufficio a pagare fino a $ 100.000 per informazioni che avrebbero portato al suo arresto. Tenendo bene a mente che Europol offre anche una ricompensa di 5.000 euro per informazioni cruciali relative alla posizione di Ignatova. Insomma risulta chiaro che questa donna è una figura chiave per comprendere come siano andate veramente le cose. Infatti si pensa che Hamilton sia solo la punta dell’iceberg di una truffa ancora più grande.

Concludendo la responsabilità di Ignatova è sotto gli occhi di tutti per aver rilasciato false dichiarazioni su OneCoin con lo scopo di indurre le persone a investire in pacchetti fasulli attraverso una strategia di marketing multilivello. Fortunatamente gli inquirenti sono arrivati a lei, ma si teme che ci possa essere altra cenere nel fuoco a fronte di una serie di movimenti fatti dalla donna che dimostrano la partecipazione di alcune società. Di conseguenza quello che è successo al cittadino britannico potrebbe portare ad ampliare la fetta di responsabili a questa poderosa truffa digitale. Una nota dolente di questo episodio è sicuramente il fatto che nessuno si sia accorto dell’inganno per 8 anni, con una conseguente e sempre più crescente sfiducia da parte degli investitori nel mercato delle criptovalute.

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