Nelle ultime ore gli investitori hanno visto i BTC perdere il valore stimato dopo brevi passaggi sul mercato. In siffatto contesto si sono sentiti traditi entrando in una complicata fase di chiusura che a lungo andare potrebbe minare la credibilità del sistema crypto. Sicuramente una buona regolamentazione aiuterebbe ad arginare perdite e flussi al ribasso. In particolare alcuni contestano la velocità con cui i rimbalzi sono diventati rossi e dunque vanificando un intero investimento. In questo scenario si sta cercando di correre ai ripari!
Bitcoin: un ritorno ribassista manda in tilt i piani degli investitori
Nell’ultima sessione abbiamo assistito ad un calo del 2,5% che ha portato il valore dei BTC ai $ 20.000. Questo vento sfavorevole ha colpito anche Ethereum che però ha perso molto di più e dunque il 5,2% nelle ultime 24 ore portandolo a $ 1090. Per non parlare di quello che è successo alle altcoin che sono tutte scese dall’1,1% (XRP) al 5,2% (Solana). In siffatto contesto il sistema ha registrato pesanti perdite con la capitalizzazione crollata ai minimi storici verso i 891 miliardi di dollari. In questo scenario fa paura l’indice Cryptocurrency Fear and Greed che ha perso 6 punti, scendendo a 16, mettendo in crisi i wallet di tutti gli investitori. Che cosa sta succedendo alle criptovalute?
Il rinnovato calo degli indici azionari unitamente ad una nuova ondata di pressione dall’esterno ha provocato uno shock per il sistema dei BTC che ora sono nuovamente in affanno. Molti credono che questo affondo ulteriore sia stato determinato dalla scelta dei venditori che hanno preferito prendersi una pausa con lo scopo di vendere alcune attività a un prezzo più alto. Questa strategia è stata poi adottata anche dagli investitori. Quale sarà il risultato di queste azioni congiunte? Ebbene dato che il 60% degli intervistati ha dichiarato di aver seguito questa strada, è molto probabile che i BTC scendano a $ 10.000. Stiamo parlando di un crollo pesante che si traduce in perdite significative per gli investitori e provoca un effetto domino.
In siffatto contesto sono in molti a chiedere una maggiore regolamentazione in vista di una più capillare supervisione dell’industria delle criptovalute. Ora diventa necessario soprattutto con l’ondata di default delle società monetarie digitali. Per gli addetti del settore basterebbe una regolamentazione simile alla finanza tradizionale, ma sembra che non tutti sono pronti a questa trasformazione. Di contro gli analisti insistono su questo tema ricordando che le criptovalute inizialmente sono state viste dagli appassionati come strumenti di autoregolazione, rifiutando e resistendo a qualsiasi interferenza e centralizzazione, ma ore le cose sono diverse perché gli utenti devono essere tutelati di fronte alle perdite.
Ragion per cui è molto probabile che ci sarà uno spostamento di massa verso l’accettazione di regole condivise, ultimo baluardo per scongiurare la crisi digitale finanziaria. La strada però è ancora tutta in salita e si teme che lungo il percorso ci possano essere ostacoli burocratici in grado di frenare questa spinta alla regolamentazione. Quello che però vediamo nel mercato digitale non può più essere ignorato. Si arriverà dunque ad un sistema crypto più sicuro su larga scala?
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.