Continua a crescere l’ottimismo attorno a Bitcoin (BTC) e alle principali criptovalute. L’indicatore Crypto Fear & Greed ha infatti raggiunto i massimi livelli dall’ATH del 2021, toccando l’impressionante valore di 79 in data 13 febbraio 2024. Il mercato delle valute digitali è quindi entrato a tutti gli effetti in una fase di estrema avidità.
Indice Fear & Greed: come si calcola e perché è importante
Il Fear & Greed Index è uno degli strumenti più utilizzati per effettuare analisi dei mercati finanziari nel tentativo di prevederne i movimenti. Si tratta di un indice il cui scopo è definire il livello di paura o avidità degli investitori su un determinato asset. Per ottenere questa misurazione vengono generalmente incrociati i dati di ben sette diversi indicatori. Questi servono rispettivamente a misurare:
- ampiezza del prezzo
- opzioni put e call
- slancio del mercato
- forza del prezzo
- domanda di obbligazioni spazzatura
- volatilità del mercato
- domanda di beni rifugio.
L’indice, prendendo in considerazione questi parametri e conferendo il medesimo peso a ogni indicatore, va a determinare un valore che può oscillare tra 0 e 100. Un valore di 100 rappresenta il massimo dell’avidità, mentre 0 indica la massima paura. Nell’ambito dell’analisi tecnica questo strumento è molto utilizzato per individuare l’alternanza tra fasi di paura e avidità nei mercati. Alti livelli di paura vengono generalmente interpretati come segnali di un mercato ipervenduto. D’altra parte, valori significativi di avidità evidenziano un mercato ipercomprato.
Crypto Fear & Greed: cosa cambia rispetto all’indice tradizionale
Ovviamente, per quanto riguarda Bitcoin e il mondo delle criptovalute, alcuni dei parametri non hanno senso di esistere e non vengono presi in considerazione, ne vengono invece introdotti altri. Il Crypto Fear & Greed Index viene infatti calcolato includendo nell’analisi le tendenze di ricerca su Google, i sondaggi del sentiment del mercato, il momentum, l’attività sui social media, la volatilità e la dominance di Bitcoin sulle altre criptovalute.
Il Crypto Fear & Greed Index è spesso più volatile rispetto al Fear and Greed Index dell’azionario. Ciò dipende dalla natura relativamente nuova e ancora in evoluzione del mercato delle criptovalute.
Bitcoin, la parola all’analista: ‘Non è come il 2021’
Il 13 febbraio il Crypto Fear & Greed Index è salito a 79, evidenziando un importante sentiment rialzista e un’aumentata propensione al rischio da parte degli investitori. Il valore di 79 è infatti il più alto dal novembre 2021, quando Bitcoin raggiunse l’ATH di 69mila dollari. Il balzo in avanti – sia del valore dell’indice Fear & Greed che del prezzo di Bitcoin – sta quindi a significare che la corsa sta per finire e dobbiamo prepararci ad un’inversione di tendenza? Probabilmente no.
Bitcoin pronto a replicare la bullrun iniziata nel 2020?
A dirlo è Alex Kuptsikevich, noto esperto dei mercati finanziari e analista senior per FxPro. Quest’ultimo ha fatto notare come, contestualmente all’aumento di prezzo di Bitcoin e dell’avidità degli investitori, il mercato delle criptovalute si sia ampliato del 3,5% in una sola giornata, arrivando a toccare gli 1,87 trilioni di dollari.
“La situazione – spiega l’analista – è diversa, non è come il novembre 2021. Il comportamento di Bitcoin ricorda i movimenti osservati nel 2020. È vero, ci sono similitudini con le condizioni di ipercomprato del passato, ma questo è solo il primo picco di avidità estrema dopo il mercato ribassista. In questo senso ricorda molto più la prima fase FOMO (Fear Of Missing Out) di metà 2020, che è stata poi seguita da un rally durato circa 12 mesi”.
Content Editor e SMM (FB specialist). Ho scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Inizialmente focalizzato su cultura e spettacoli, oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità.