Bitcoin crolla a $57mila: i motivi

Bitcoin crolla a $57K, pericolo dump del settore?

Quella in corso è indubbiamente una fase difficile per Bitcoin, Ethereum e le principali criptovalute. Nelle ultime ore sembrano infatti concretizzarsi i timori dei più pessimisti tra gli analisti, che nei giorni scorsi avevano ipotizzato una discesa del prezzo sotto la soglia critica dei 60mila dollari. Cosa puntualmente accaduta oggi, con la regina delle crypto che attualmente viene scambiata a circa 57.600 dollari, perdendo oltre il – 4% rispetto a ieri.

Bitcoin e la soglia critica: $54K il livello da non violare 

Quella dei $60mila è indubbiamente una soglia chiave, ma più per fattori psicologici che tecnici. I supporti che nessun massimalista Bitcoin vorrebbe vedere infranti nelle prossime ore sono invece quelli a 57mila e 54mila dollari. Qualora venissero violati, il prezzo della più capitalizzata tra le criptovalute potrebbe andare clamorosamente a ritestare livelli inferiori ai 50mila dollari. Ciò andrebbe sicuramente a creare una sorta di cataclisma nel settore, che porterebbe nel baratro tantissime altre criptovalute.

In rosso tutto il comparto crypto

Se Bitcoin arranca, infatti, come di consuetudine il resto del comparto fa ancora più fatica. Soffre infatti Ethereum, che scivola a 3.150 dollari, perdendo un – 4,78% rispetto a ieri, nonostante le buone notizie che arrivano sempre più frequentemente a livello di analisi fondamentale, con il primo ETF che potrebbe iniziare gli scambi già a metà luglio. Ancor più drammatica la situazione di altre valute digitali, come ad esempio Solana, che nelle ultime 24 ore ha perso il – 7,47%

Ma come è spiegabile questo crollo? Come sempre – almeno quando si parla di mercati finanziari – la risposta non è univoca. Indubbiamente Bitcoin e tutto il settore stanno risentendo del sempre più ingarbugliato scenario a livello macroeconomico. Parliamo nello specifico della scarsità di liquidità sui mercati – dovuta alla rotazione settoriale, all’elevata inflazione, al costo del denaro, al cosiddetto “periodo delle tasse” e ad altri fattori – che va generalmente a danneggiare tutti gli asset risk on. Molto spesso in queste situazioni soffre anche il comparto azionario, in primis il tech, ormai sempre più vicino al settore crypto, seppur non prettamente correlato, ma non questa volta. 

L’incertezza macroeconomica e geopolitica affossano Bitcoin

Presumibilmente Bitcoin, Ethereum e le altre stanno scontando più dell’azionario questa situazione di incertezza. Secondo alcuni analisti la situazione delle crypto potrebbe addirittura rappresentare un’anticipazione di quel che a breve vedremo sui mercati azionari. 

Ci sono poi le turbolenze che arrivano dal fronte geopolitico, con la crisi internazionale che continua ad allargarsi e inasprirsi  – nonostante i media occidentali, italiani in primis, ne parlino sempre meno – e le grandi incertezze sull’esito delle elezioni USA del prossimo 5 novembre. Nella comunità crypto aleggia infatti grande delusione per quanto accaduto durante il dibattito in diretta nazionale tra i candidati alla presidenza Joe Biden e Donald Trump.

Trump paladino delle crypto: è solo propaganda? 

In tanti si aspettavano qualche dichiarazione pro crypto da parte del candidato repubblicano, che ormai da mesi si dichiara favorevole allo sviluppo del settore, paventando invece scenari catastrofici per gli investitori in caso di riconferma dei democratici alla Casa Bianca. Il fatto che non ci sia stata alcuna dichiarazione da parte del Tycoon sembra aver rinvigorito le ipotesi dei più scettici. Ipotesi secondo cui si tratterebbe semplicemente di mera propaganda elettorale

Fonte dati: CoinMarketCap

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