Gli ETF su Bitcoin ed Ethereum sbarcano in Asia. La Securities and Futures Commission (SFC) di Hong Kong – l’equivalente della SEC degli USA – ha infatti dato il via libero definitivo agli ETF spot su Bitcoin, in tutto e per tutto analoghi a quelli approvati a gennaio negli Stati Uniti, ma anche agli ETF Spot su Ethereum. È probabilmente quest’ultima la notizia più significativa, dato che Hong Kong ha così anticipato gli Stati Uniti di almeno un mese. L’approvazione degli ETF su Ethereum negli USA è infatti al centro di un infuocato scontro tra i big player del mercato crypto – in questo articolo vi spieghiamo cosa sta succedendo – e la SEC. L’approvazione potrebbe arrivare a maggio, ma viste le costanti resistenze del sopracitato ente di vigilanza, potrebbe in realtà giungere a dicembre, se non più tardi.
ETF su Bitcoin ed Ethereum arrivano a Hong Kong
La notizia dell’approvazione degli ETF su Bitcoin ed Ethereum a Hong Kong è stata diffusa dalla SFC tramite un [1] comunicato. Ad ottenere il via libera sono stati alcuni noti istituti finanziari: China Asset Management, Bosera Asset Management e HashKey Capital. La piattaforma che permetterà la negoziazione del sottostante in crypto è OSL Digital Securities. L’obiettivo dell’operazione in atto a Hong Kong è evidentemente quello di elevarne ulteriormente popolarità e autorità come polo finanziario di primaria importanza a livello internazionale. In questo senso è stata fondamentale l’approvazione di un rinnovato quadro normativo sul mondo delle criptovalute.
ETF su Bitcoin ed Ethereum in Asia: quanto saranno attrattivi?
Analogamente a quanto accaduto negli Stati Uniti, gli ETF asiatici sulle criptovalute andranno a soddisfare una significativa fetta di domanda da parte di istituzionali e retail. Al momento nella comunità crypto si discute di quale potrà essere il peso effettivo a livello di flussi di denaro di questi strumenti. Le opinioni sono a dir poco variegate e tra loro molto distanti. Secondo alcune voci autorevoli i movimenti di denaro verso gli ETF su Bitcoin ed Ethereum non saranno così significativi, con flussi inferiori al miliardo di dollari. Altri osservatori, come ad esempio Matrixport – nota piattaforma crypto con sede a Singapore – sono di tutt’altro avviso.
25 miliardi di capitali in arrivo nel mercato crypto
Secondo la analisi del broker di Singapore i capitali in arrivo saranno invece di 25 miliardi di dollari. Tale cifra sarà possibile grazie al denaro proveniente dal resto della Cina. Hong Kong è infatti una regione autonoma, con leggi proprie, soprattutto a livello finanziario. Gli investitori cinesi non potranno quindi investire direttamente negli ETF su Bitcoin ed Ethereum. Tuttavia, queste limitazioni potranno essere parzialmente superate tramite Southbound Stock Connect. Si tratta di un programma che consente agli investitori professionali di ottenere l’accesso, seppur con dei limiti, ai titoli della borsa di Hong Kong.
ETF Bitcoin ed Ethereum a Hong Kong: un passo avanti per le crypto
In ogni caso è fuori di dubbio che l’impatto di questi nuovi ETF sul mercato non potrà essere superiore a quello degli ETF Spot su Bitcoin già approvati negli Stati Uniti. Tuttavia, potrebbe andare ad innescarsi una crescita per certi versi “contagiosa” rispetto a tutto il resto del mercato asiatico. Inoltre, l’approvazione degli ETF Spot su Ethereum potrebbe in qualche misura favorire una più rapida approvazione dei medesimi prodotti finanziari negli Stati Uniti.
[1] Comunicato ufficiale SFC di Hong Kong
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.