Bitcoin crolla e porta giù con sé tutto il comparto crypto. Un massivo flash crash si è infatti concretizzato nelle ultime ore, facendo scendere il valore della regina delle criptovalute del -5% in poco meno di 30 minuti. Il prezzo è infatti passato da circa $69.500 ad un minimo di $65.900. Nel momento in cui si scrive il valore di Bitcoin (BTC) oscilla attorno ai 65.900 dollari. Ma a cosa è dovuto questo crollo? E quali sono le prospettive per il settore sul breve termine?
Bitcoin crolla e il resto delle crypto segue
Come di consuetudine, quando Bitcoin crolla il resto del settore crypto segue e soffre in misura maggiore. Ancor più ingenti infatti i crolli delle principali ALT coin – in questo articolo ve ne abbiamo consigliate 20 che potrebbero generare rendimenti da 1000x nel corso di questo bull market – in primis Ethereum (ETH) e Solana (SOL), ma anche Dogecoin (DOGE), nello stesso lasso temporale. I problemi delle valute digitali alternative a Bitcoin sono evidenziati anche dal CoinDesk 20 Index (CD20) [1], sceso complessivamente del -8% durante il flash crash. L’indice aggregato delle prime 20 cripto escluse le stablecoin segna attualmente un -6,34% per quanto riguarda le ultime 24 ore.
Bitcoin, un dump prevedibile
Il crollo delle scorse ore, bisogna ammetterlo, era nell’aria. Nella giornata precedente, 1 aprile, la price action di Bitcoin aveva evidenziato un tentativo, non riuscito, di superare l’ATH di 73.700 dollari, infrantosi sotto la resistenza dei 72mila dollari. Sul grafico si è quindi palesato un evidente modello di conformazione di doppio massimo, un pattern marcatamente ribassista, che si è poi concretizzato nella notte europea. Il dump del settore crypto ha portato a liquidazioni per oltre 165 milioni di dollari di posizioni in leva. Di questi, ben 50 milioni sono relativi a posizioni in leva long su Bitcoin, mentre altri 40 milioni riguardano posizioni in leva long su Ethereum. Impressionante anche il dato analogo su Dogecoin, con 6 milioni di posizioni long liquidate.
Bitcoin crolla mentre il dollaro sale e aumentano i deflussi dagli ETF
A preoccupare sono anche i deflussi concretizzatesi nello stesso lasso di tempo – negli Stati Uniti, a differenza che in Italia, la giornata di ieri non era festiva – sugli ETF. Mentre il dump si concretizzava gli exchange-traded fund di Bitcoin hanno infatti registrato deflussi per circa 86 milioni di dollari. È stata così interrotta una fase di 4 giorni consecutivi di flussi positivi, dovuta in primis alle performance di BlackRock, con 165,9 milioni di dollari di afflussi netti.
Bitcoin crolla: cosa accadrà al prezzo sul breve termine
Quando Bitcoin crolla è fondamentale guardare il contesto macro economico per comprendere cosa stia accadendo. A indebolire BTC questa volta è anche il rafforzamento del dollaro in atto negli ultimi giorni, diretta conseguenza dell’inaspettato aumento dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti a marzo. I dati sulla ripresa vanno infatti ad interrompere 16 mesi di contrazione, rendendo così meno impellente la necessità di un taglio dei tassi da parte della Fed. Taglio che però il mercato continua a ritenere probabile. Qualora dovesse arrivare favorirebbe indubbiamente tutto il comparto crypto, come accaduto più volte in passato, soprattutto nel 2020/21.
Quel che è estremamente probabile in un contesto macroeconomico di questo tipo, soggetto a imput sostanzialmente antitetici, con proiezioni che vengono continuamente smentite e rielaborate, è un ulteriore aumento della volatilità su Bitcoin – e di riflesso su tutto il resto del settore – sia prima che dopo l’attesissimo halving.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.