L’ultimo mese è stato particolarmente duro per Bitcoin (BTC), almeno dal punto di vista della price action. Negli ultimi 30 giorni la prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato ha infatti subito un crollo per certi versi inatteso. Il dato più impressionante è probabilmente quello dell’ultima settimana, con un dump del -12%. Cambia ovviamente anche il sentiment del mercato, soprattutto per quanto riguarda gli investitori entrati tramite gli ETF Spot su Bitcoin approvati a gennaio negli Stati Uniti. Tuttavia, tra gli esperti non sembrano sussistere particolari preoccupazioni relativamente alla continuazione del bull market. L’opinione di molti è che Bitcoin abbia toccato – o sia prossimo a toccare – il bottom di questo ciclo. Tra questi anche Arthur Hayes, ex CEO di BitMEX.
Bitcoin: il bottom e poi il botto?
Secondo Hayes, Bitcoin avrebbe raggiunto il bottom di questo bull market proprio con il minimo di 58mila dollari toccato a inizio settimana. “La price action ha realizzato esattamente i movimenti che mi aspettavo”, ha infatti spiegato. Secondo la sua interpretazione, nei prossimi giorni Bitcoin manterrà livelli compresi tra i 60mila e i 70mila dollari.
Il prezzo dovrebbe restare racchiuso in questo intervallo fino alla fine di agosto. Ciò andrebbe a determinare una nuova fase di accumulo, che potrebbe rappresentare una buona occasione di acquisto prima dell’inizio della fase più dirompente del bull market, che potrebbe iniziare nell’autunno del 2024 e protrarsi per tutto il 2025. Ovviamente nessuno ha la certezza che ciò possa effettivamente accadere e questo non è un consiglio finanziario.
I motivi del crollo del settore crypto nell’ultimo mese
Hayes ha inoltre spiegato [1] i motivi, o meglio, la sfortunata convergenza di fattori negativi, che hanno determinato il recente calo di Bitcoin e del resto delle criptovalute. Come di consuetudine il crollo è stato molto più consistente sulle ALT coin. Fondamentale precisare che l’ex CEO di BitMEX interpreta il calo come una correzione del tutto salutare per il mercato.
A determinare la pressione di vendita sarebbe stata in primis la preoccupazione degli investitori per la politica monetaria della FED, che, contrariamente alle aspettative di qualche mese fa, continua a non abbassare i tassi di interesse. C’è inoltre da sottolineare l’effetto “Sell the news” conseguente all’halving di Bitcoin e il costante intensificarsi delle tensioni internazionali a livello geopolitico, con un’aria di guerra sempre più palpabile e Bitcoin che non riesce ancora a svolgere una reale funzione di bene rifugio.
Cosa determinerà la risalita di Bitcoin
Secondo Hayes il settore crypto tornerà lentamente a crescere anche e soprattutto per merito del tapering quantitativo (QT) della Federal Reserve, ma anche grazie ai piani di emissione di debito del Tesoro USA. Diminuendo il QT, la FED andrà infatti ad attuare una reale iniezione di liquidità nei mercati.
Ciò potrebbe a sua volta andare ad innescare una forte pressione di acquisto su asset rischiosi come le crypto, ma anche alcuni settori tech dell’azionario, ai quelli Bitcoin e le crypto sono ormai intrinsecamente legati. Secondo Hayes, la “stampa di nuovo denaro”, quindi la lenta ma inesorabile aggiunta di liquidità, dovrebbe andare, mese dopo mese “a mitigare la pressione di vendita da qui in avanti”.
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