Il prezzo di Bitcoin (BTC) è sceso rovinosamente nelle ultime sessioni. Il valore della regina delle criptovalute oscilla al momento attorno ai 57mila dollari, mentre la market cap è calata a 1136 miliardi di dollari. Il crollo dell’open interest e le numerose liquidazioni di posizioni long in leva evidenziano come i rialzisti più aggressivi siano stati sostanzialmente colti di sorpresa da questo ulteriore brusco calo. Ma c’è anche chi aveva previsto tutto. Se per qualcuno, infatti, questa potrebbe sembrare una fase di profonda incertezza, c’è anche chi in questo momento sembra sapere perfettamente cosa fare. D’altronde è proprio in queste fasi di mercato che si distinguono i veri investitori, quelli con una strategia, dai cosiddetti improvvisati della finanza.
Bitcoin, è il momento del “Buy the deep”?
Come anticipato, diversi esperti del settore avevano previsto un netto calo di Bitcoin in concomitanza con l’halving, che non avrebbe però invalidato in alcun modo il bull market, che dovrebbe continuare comunque in maniera decisa fino a 2025 inoltrato. Secondo questa visione la fase di mercato in corso potrebbe rappresentare una grande occasione di acquisto. Bitcoin si troverebbe infatti vicinissimo al bottom del ciclo in corso. Quindi è il momento di mettere in atto il classico “Buy the deep“? Nessuno può saperlo con certezza e ovviamente questo non è un consiglio finanziario. Ricordiamo inoltre che gli investimenti in criptovalute sono particolarmente rischiosi.
Segnali di bottom: i miner mostrano solidità
A confermare, almeno in parte, e rafforzare la visione secondo cui il bottom sarebbe prossimo ci sono diversi indizi. In primis l’apparente tranquillità con cui i miners di Bitcoin stanno affrontando il calo in atto in concomitanza con il dimezzamento delle ricompense. Intendiamoci, le varie aziende di Bitcoin mining sono ovviamente sotto pressione, ma i deflussi, come segnala il noto analista Ki Young Ju, CEO di CryptoQuant, “non evidenziano alcun segno di capitolazione”. In altre parole, i miners sembrano determinati a resistere anche in caso di ulteriori settimane di calo dei prezzi. Secondo Ki Young Ju [1] questa fermezza dei miner, che restano riluttanti a vendere le proprie riserve di Bitcoin, è un segnale del fatto che ci troviamo – o siamo prossimi – al bottom.
Bitcoin: buone notizie dalla Cina
C’è poi un altro segnale incoraggiante che proviene dalla Cina. Le analisi di mercato evidenziano infatti che il premio per l’USDC nel mercato del gigante asiatico è salito al 2,7%. Ciò pone in essere una forte richiesta di conversione dello Yuan cinese in USDC, che ovviamente servirà per acquistare criptovalute non-stablecoin. A far ben sperare anche le prime evidenze di ripresa del mercato azionario, al quale Bitcoin è sempre più correlato, ormai da diversi anni.
ETF: deflussi in aumento
A far preoccupare i crypto – investitori di lungo corso sono invece i nuovi entrati nel mercato, quelli arrivati tramite gli ETF Spot su Bitcoin approvati negli Stati Uniti a gennaio. I recenti cali hanno preoccupato notevolmente questa nuova platea, sicuramente non abituata e pronta a tanta volatilità. I deflussi degli ultimi 5 giorni hanno infatti raggiunto quota 635 milioni di dollari complessivi.
[1] L’analisi effettuata da Ki Young Ju, CEO di CryptoQuant
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.