Un netto crollo delle criptovalute si sta concretizzando nella giornata di oggi. Nelle ultime 24 ore il prezzo di Bitcoin (BTC) è infatti sceso del 7,02% arrivando a toccare quota e 63.600 dollari (nel momento in cui si scrive) e trascinandosi dietro, come di consuetudine, tutto il resto del comparto crypto. Una discesa sotto la resistenza dei 65mila dollari, come quella attuale, non va ancora ad invalidare il trend rialzista in atto sul lungo periodo. Tuttavia, nei giorni scorsi gli analisti più esperti hanno affermato che una rottura a ribasso di tale livello avrebbe potuto rappresentare “l’inizio” di un costrutto di inversione del trend. Al momento le opinioni e le previsioni sul breve termine tra esperti ed investitori sono a dir poco variegate. Secondo qualcuno siamo all’inizio del bear market, secondo altri ci troviamo di fronte all’ultima buona occasione d’acquisto prima dell’inizio della “vera bull run”.
La “vera bull run” deve ancora arrivare?
Il calo delle ultime ore può quindi essere considerato una “bear trap” preliminare alla cosiddetta “vera bull run”? La verità la scopriremo nei prossimi giorni. In un contesto del genere è però impossibile non andare con la memoria al 2021. Anche in quel caso erano in molti ad aspettare l’arrivo della “vera bull run” subito dopo il superamento dell’ATH. Ma quello che accadde nei mesi seguenti fu esattamente il contrario. Iniziò infatti il bear market più duro della storia di Bitcoin e delle criptovalute.
Fatta questa doverosa premessa e invitando come sempre alla cautela gli investitori, la situazione del mercato attuale sembrerebbe molto diversa e ben più rosea rispetto al 2021. Non a caso un crollo 30 giorni prima dall’halving di Bitcoin – proprio come quello avvenuto tra ieri e oggi – era stato pronosticato, in tempi non sospetti, da diversi modelli predittivi. Inoltre, questa volta il contesto è molto diverso. C’è evidentemente una maggiore maturità e consapevolezza tra gli operatori, senza contare l’effetto Bitcoin ETF ed i conseguenti costanti afflussi di denaro.
Crollo criptovalute: MEME coin in crisi
I crolli più importanti sono ovviamente arrivati nell’ambito della sotto nicchia più pericolosa e speculativa del settore crypto, quella delle MEME coin. PEPE, principale gainer dell’ultimo periodo, è infatti crollato di oltre il 10%, mentre le regine del settore, ovvero Dogecoin (DOGE) e Shiba Inu (SHIB) hanno fatto registrare cali rispettivamente del 10,9% e dell’ 8,4%. Tra i big, ad accusare maggiormente il colpo è SOL, che negli ultimi tempi aveva beneficiato della spinta determinata proprio dal pump delle meme coin basate su Solana, che riesce tuttavia a mantenere il quarto posto della market cap generale, recentemente ottenuto ai danni di Binance Coin (BNB).
AI Token in rampa di lancio
Grossi cali anche per quanto riguarda uno dei settori più attenzionati del momento, quello degli AI tokens. Diverse criptovalute basate su intelligenza artificiale hanno infatti registrato perdite importanti, come ad esempio Render, crollata del 18%, e Fetch, la cui discesa si attesta sul – 15%. Ciò nonostante l’hype per un possibile rally di questa specifica sotto nicchia non sembra incrinato.
GTC: AI e crypto-finanza uniscono le forze
Online continuano infatti ad aumentare i topic sulla Nvidia GPU Technology Conference (GTC) attualmente in corso. L’evento, iniziato il 18 marzo 2024, si protrarrà fino al 21 marzo. Diverse le società e le personalità di spicco presenti, sia in ambito crypto che IA. Questa commistione di interessi potrebbe incrementare ulteriormente l’hype sul settore, ma soprattutto attrarre nuovi capitali, che potrebbero andare ad innescare una vera e propria bull run degli AI token. In questo articolo vi abbiamo rivelato quali potrebbero esplodere tra marzo e aprile 2024.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.