Bitcoin (BTC) raggiungerà una range di prezzo compreso tra i 200mila e i 600mila dollari entro il 2026. A dirlo è Tuur Demeester, popolare e stimato holder Bitcoin, ma anche e soprattutto macroeconomista di fama internazionale e redattore capo di Adamant Research. Queste previsioni sono state rilanciate nelle ultime ore da figure di spicco del mondo della finanza e delle criptovalute, come ad esempio Jack Mallers, CEO di Strike, nonché dai principali canali di informazione sulle valute digitali a livello mondiale.
Bitcoin a 600mila dollari secondo Tuur Demeester: perché
A conferire credibilità alle parole di Demeester, oltre al suo curriculum, è il fatto che in passato abbia previsto correttamente i movimenti di prezzo di Bitcoin. Secondo la sua analisi, a trainare la crescita della regina delle criptovalute saranno soprattutto i “trilioni di dollari dei salvataggi e degli stimoli globali”. L’economista ha infatti dipinto un quadro drammatico relativamente alle politiche finanziarie “insostenibili” che banche e governi centrali metteranno in atto nei prossimi anni. Con ogni probabilità ciò porterà ad una stampa espansiva di denaro, circostanza che permetterà a Bitcoin di consolidarsi ulteriormente come riserva di valore alternativa.
Bitcoin trainato dall’inflazione
Negli ultimi anni, soprattutto durante la fase più complessa della pandemia, gli stimoli all’economia sono stati indubbiamente fondamentali per evitare il collasso del sistema. Tuttavia, continuare su questa linea potrebbe determinare conseguenze inflazionistiche drammatiche, diminuendo drasticamente il valore reale della valuta fiat. Per Demeester saranno quindi gli investitori retail a giocare un ruolo fondamentale nella crescita di Bitcoin. Si tratta di una prospettiva divergente rispetto a quella di buona parte degli analisti, che individuano nell’ingresso degli investitori istituzionali il vero e proprio motore del prossimo bull market. La massiva presenza di investitori al dettaglio configurerà invece un quadro generale “più democratizzato” rispetto alle precedenti fasi rialziste. Il noto analista e investitore è però estremamente cauto quando si rivolge agli investitori al dettaglio. Sconsiglia infatti la sovraesposizione e l’utilizzo di leva finaziaria su Bitcoin in qualsiasi fase di mercato.
Bitcoin, un rally in due fasi (come nel 2013)
Il prossimo rally potrebbe ricalcare i movimenti del bullmarket del 2013. Ci sarebbero quindi due fasi distinte, che potrebbero andare a determinare nel complesso una fase rialzista più duratura rispetto a quelle del 2017 e del 2021. Si tratterebbe di uno scenario molto diverso rispetto a quello “più familiare” alla maggior parte degli investitori Bitcoin.
Il quadro teorizzato dal redattore capo di Adamant Research sta raccogliendo molti consensi online. Tra chi concorda con lui anche il sopracitato Jack Mallers, che ipotizza addirittura picchi di prezzo più elevati per l’oro digitale. A determinarli sarebbe la repressione delle altcoin da parte dei governi, che favorirebbe ulteriormente l’ascesa di Bitcoin, rendendola ancor più centrale, portando il suo valore a livelli ancora più elevati di quelli teorizzati da Demeester.
Bitcoin sopra i 51mila dollari
In questo momento il sentiment nei confronti di Bitcoin, sia da parte dei crypto entusiasti che della finanza tradizionale, è estremamente positivo. Non potrebbe essere altrimenti, dato che, nel momento in cui si scrive, il prezzo della regina delle crypto è sopra i 51.000 dollari, valore più elevato dall’autunno 2021. A spingere tutto il comparto crypto è anche Ethereum (ETH), che ha superato quota 2.700 dollari.
Sono un Content Editor che ha scritto oltre 7.000 articoli per magazine e testate giornalistiche. Oggi mi occupo principalmente di cronaca finanziaria, politica e attualità e per Broker-Forex.it scrivo per la sezione news su crypto e Bitcoin.