Stablecoin a caccia di normative più chiare

Il recente investimento del miliardario Mark Cuban su Iron Finance ha aperto il dibattito sulla stabilizzazione delle stablecoin e su come dovrebbero essere regolamentate per consentire a tutti un investimento più sicuro e duraturo nel tempo.


In tal senso l’investitore miliardario si sta facendo promotore di questa regolamentazione come reazione ad un presunto “rug pull” su Iron Finance che lo ha spinto a trovare nuove soluzioni normative per rendere più proficua l’attività di trading online. A smuovere gli animi è stato il bank run che ha contribuito a spingere il prezzo della sua stablecoin lontano dal suo raggio d’azione.

Per questo motivo il prezzo del suo taken nativo è crollato di quasi il 100%. Questa situazione al ribasso lo ha spinto a scendere in campo in prima persona per chiedere a gran voce una stabilizzazione normativa per tutelare i risparmi e i capitali degli investitori. Sono in molti però che hanno criticamente aspramente la sua posizione, spiegando che queste sono le regole del mercato online.

Cuban però non ha puntato il dito contro il sistema e anzi ha finito per incolpare se stesso per non aver fatto una ricerca sufficiente prima di investire un enorme capitale su queste stablecoin. Di conseguenza la sua esperienza deve essere un monito per i futuri investitori. Da qui la polemica sul ruolo dei broker che devono sul serio fare da intermediari e non limitarsi ad accumulare iscrizioni.

Su questa lunghezza d’onda Cuban ha concluso il suo intervento spiegando che il sistema ha bisogno di una regolamentazione per stabiliare cos’è una stablecoin e quale collateralizzazione è accettabile. Solo in questo modo si possono stabilire i margini di intervento in modo che tutti possano beneficiare degli investimenti e non diventarne schiavi. In siffatto contesto gli analisti sono certi che queste potenziali normative potrebbero ridisegnare un nuovo tipo di mercato.

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