MEME Coin e finanza tradizionale sempre più vicine: cosa succede

Quella delle MEME coin è una delle sotto-nicchie più controverse del settore delle criptovalute. Parliamo di un mercato nato letteralmente per scherzo, finito però a generare un effetto a dir poco concreto nel mondo della crypto-finanza. Non a caso le due MEME coin più capitalizzate del settore, ovvero Dogecoin (DOGE) e Shiba Inu (SHIB), vantano al momento la nona e l’undicesima posizione nella graduatoria generale della market cap delle criptovalute, con capitalizzazioni che si attestano rispettivamente sui 26 miliardi di dollari e sui 19 miliardi di dollari. Nelle ultime ore è arrivato un inaspettato endorsement alle MEME coin da parte di Franklin Templeton, vero e proprio gigante del mondo degli investimenti e della finanza tradizionale.

MEME coin

Franklin Templeton parla di MEME coin agli investitori 

Franklin Resources Inc, meglio nota come Franklin Templeton Investments, è una holding statunitense di gestione risparmio e investimenti. Al momento gestisce oltre mille miliardi di dollari per oltre 25 milioni di investitori tra privati, professionali e istituzionali. Dopo aver manifestato un chiaro interesse per le due principali criptovalute esistenti, ovvero Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) – arrivando anche chiedere l’istituzione di un ETF Spot su Ethereum alla SEC – Franklin Templeton ha recentemente rivolto la sua attenzione al settore MEME, tramite una nota inoltrata a tutti gli investitori. Nel documento in questione, intitolato “The Value Between Meme Coins and Their Native Networks”, l’azienda ha analizzato le potenzialità e i rischi legati a questa peculiare sotto nicchia del settore crypto.

Franklin Templeton e la “natura unica” delle MEME coin

Pur precisando che le MEME coin, spesso contraddistinte da nomi ironici – o quantomeno eccentrici – siano prive di un vero e proprio valore intrinseco e di qualsivoglia utilità pratica, il documento può essere interpretato come il primo endorsement al “meme-finance” da parte della finanza tradizionale. Franklin Templeton riconosce infatti a questa classe di crypto il “potenziale di generare rapidi profitti grazie alla loro natura unica”. D’altronde è proprio quello che è accaduto in passato a Dogecoin, successivamente a Shiba Inu e in questo momento a diverse altre MEME coin minori, come ad esempio Pepe (PEPE), che nell’ultimo mese ha fatto registrare un incremento di prezzo di circa il 720%.

Franklin Templeton cita gli incredibili rendimenti di BONK

Ovviamente, Franklin Templeton ammette l’estrema volatilità delle MEME coin, sottolineando come soltanto gli investitori più abbienti e preposti al rischio dovrebbero prenderle in considerazione. Nonostante le opportunità di profitto rapido, la natura imprevedibile dei movimenti di prezzo delle MEME coin le rende infatti un investimento ad altissimo rischio. Un altro esempio citato nella nota è Bonk (BONK), coin basata sull’infrastruttura di Solana (SOL). Negli ultimi 12 mesi ha registrato un aumento del valore del prezzo a dir poco impressionante, ovvero del 5.700%.

Criptovalute: le MEME coin sono il 2,5% della market cap totale

Nel complesso, al momento, la market cap generale delle memecoin ammonta a 65 miliardi di dollari. Ciò sta a significare che rappresenta circa il 2,25% dell’intero comparto crypto, e questa quota potrebbe aumentare in futuro qualora continuasse il trend già in atto da anni. Per Franklin Templeton questa sotto-nicchia è quindi ormai impossibile da ignorare.

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