Ethereum attrae più capitali istituzionali di Bitcoin

Ethereum continua ad attrarre più capitali istituzionali rispetto a Bitcoin (BTC). Sta accadendo anche in questo momento, nonostante il grafico ETH/BTC mostri sostanzialmente un recupero di Bitcoin, cresciuto nelle ultime 24 ore addirittura dell’11%, mentre il valore di Ether nello stesso lasso temporale è incrementato “soltanto” del 6%. Un report diffuso dal noto exchange di criptovalute Bybit evidenzia però come, ormai da mesi, gli investitori istituzionali – a differenza dei retail – stiano puntando più su Ethereum (ETH) che su Bitcoin.

Ethereum vs Bitcoin

Bitcoin torna a crescere più di Ethereum

Analizzando la coppia ETH/BTC possiamo notare come ETH stia oscillando nei pressi del livello di ritracciamento di Fibonacci di 1,00, ovvero  a 0,06044 BTC. La “debolezza” di Ethereum in questo senso è teoricamente evidenziata anche dall’RSI – sempre sul grafico ETH/BTC – che ha superato il valore di 70/100, entrando quindi nella zona di iper-comprato.

Ma non tutti gli analisti sono concordi in questo senso, dato che alcuni tendono a spostare la soglia di iper comprato a 80/100 durante fasi di mercato consolidatamene rialziste (nel 2024, fino a 48 ore fa, ETH ha sempre over-perfromato BTC). In questi ultimi giorni Bitcoin sembrerebbe dunque essere tornato assoluto protagonista del mercato, mentre a inizio 2024 era stato Ethereum a far registrare gli aumenti più consistenti.

Ethereum vs Bitcoin: gli investitori istituzionali non hanno dubbi

Ma è proprio in questo contesto di centralità di Bitcoin, storicamente caratteristico dell’inizio di tutte le bullrun,  che si va ad inserire un report diffuso oggi dal noto exchange di valute digitali Bybit, che sta suscitando molte discussioni tra gli esperti del settore. Il documento prende in analisi i movimenti effettuati sulla piattaforma nell’arco temporale compreso tra luglio 2023 e gennaio 2024.

Da questa analisi è emerso come la principale criptovaluta scelta dagli investitori istituzionali non sia Bitcoin, bensì Ethereum. “Gli investitori istituzionali stanno puntando in maniera importante su Ethereum”, si legge infatti nel documento. Bybit dichiara inoltre che lo spostamento di capitali verso Ethereum sarebbe iniziato a settembre 2023, quando il valore di ETH oscillava attorno ai 2.000 dollari.  Il 31 gennaio 2024 ETH è diventata la più grande criptovaluta detenuta dalle istituzioni su Bybit.

Ethereum: l’aggiornamento Dencun convince gli istituzionali

Contestualmente, il report mette nero su bianco che  l’interesse degli investitori istituzionali per Bitcoin sarebbe iniziato a calare a partire dall’approvazione da parte della SEC degli ETF Spot su Bitcoin, avvenuta il 10 gennaio 2024. Questa forte allocazione istituzionale su Ethereum sembrerebbe essere favorita a livello fondamentale dalle aspettative sull’aggiornamento Dencun, che dovrebbe concretizzarsi a marzo, piuttosto che sulle speculazioni relative all’eventuale approvazione di un ETF Spot su Ether, che potrebbe arrivare – JP Morgan parla di un 50% di possibilità di effettiva approvazione – a maggio 2023.

Ethereum vs Bitcoin: gli istituzionali fanno il contrario dei retail

Questo aggiornamento – che dovrebbe risolvere sia il problema del costo elevato delle transazioni che quello della scarsa scalabilità e capacità di elaborazione della rete – sembrerebbe dunque essere il motivo alla base della fiducia istituzionale. Una fiducia che non trova però il medesimo riscontro spostando l’analisi sui movimenti degli investitori al dettaglio. Il rapporto di Bybit evidenzia infatti come i crypto retail trader continuino a puntare molto più su Bitcoin rispetto ad Ethereum.

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