La DeFi (o “finanza decentralizzata”) con i suoi numerosi servizi costruiti su blockchain grazie all’impiego di smart contract consente il libero scambio di criptovalute senza l’ausilio di un server centrale dedicato alla gestione delle operazioni. In questo modo coniugando trasparenza e controllo mira ad ottenere il massimo beneficio sul mercato investendo il minor numero di risorse e risparmiando sul costo delle transazioni.
Che cos’è la DeFi?
Nello specifico con la parola DeFi ci riferiamo ad un luogo decentralizzato che consente a tutti gli investitori di far fruttare il proprio denaro senza l’intervento di un intermediario. In questo modo possiamo operare all’interno di un sistema che è agli antipodi rispetto alla finanza tradizionale (TradFi) con le sue libertà ma anche con i suoi rischi. Così se da un lato possiamo tenere strette le redini dei nostri risparmi, dall’altro dobbiamo fare i conti con un mercato piuttosto vulnerabile ai cambiamenti nel quale però possiamo usare direttamente i servizi disponibili senza dover depositare le nostre chiavi private.
Quando è nata la DeFi?
La finanza decentralizzata è tecnicamente è emersa nel 2020 per poi imporsi per tutto il 2021, diventando uno degli attori protagonisti del trading online.
Come funziona la DeFi?
Per meglio comprendere le dinamiche funzionali della DeFi dobbiamo partire da quelli che vengono considerati i veri pilastri del settore e cioè i smart contract, una sorta di algoritmo eseguito su blockchain che riceve specifici input, li elabora a seconda delle regole che contiene ed eventualmente restituisce degli output.
Data la loro variegata funzionalità si presentano suddivisi in 4 categorie: dagli immutabili e cioè quando il developer che sviluppa uno smart contract non può più modificarlo una volta creato ai visibili come quelli in open source che possono vedere sempre il funzionamento programmato, dagli autonomi programmati per svolgere le azioni in maniera autonoma al verificarsi di una detereminata situazione definita dal developer, fino agli imprescindibili che non necessitano di alcun intermediario.
Perché gli smart contract hanno un’importanza fondamentale nel mondo targato DeFi?
Perché una piattaforma DeFi senza smart contract non ha ragione di esistere, dato che il funzionamento avviene grazie alla combinazione di più contratti, ognuno dei quali ha il suo specifico ruolo nel funzionamento delle applicazioni decentralizzate. Di conseguenza gli smart contract sono il fulcro operativo della DeFi che sta facendo sempre molti progressi in merito al suo genere di mercato.
Come investire con la DeFi?
Per utilizzare un’applicazione decentralizzata in fase di investimento non è necessario creare un account o effettuare alcuna procedura di registrazione ma ci basta semplicemente connetterci con il nostro wallet crypto che ci permetterà di collegare i fondi detenuti al suo interno, interagendo con gli smart contract e utilizzando le funzioni che la piattaforma ci mette a disposizione. In siffatto contesto saremo pronti per scambiare coin, fare credito, aprire un debito oppure in alcuni casi acquistare NFT. Si tratta di numerose azioni che possiamo seguire senza l’obbligo di depositare le nostre chiavi private all’interno della piattaforma.
Come scegliere la migliore piattaforma DeFi?
Si tratta di una scelta articolata non solo perché al momento ci sono tantissime piattaforme DeFi che favoriscono il credito, il debito e lo scambio di asset digitali di ogni tipo, ma anche perché ognuna di esse risponde a precise esigenze tra potenziali rischi e naturali obiettivi.
In generale possiamo dire che occorre orientarsi verso blockchain DeFi come la BNB Smart Chain, Polygon o Avalanche, che si rivelano perfette anche per chi vuole servirsi degli strumenti della finanza decentralizzata con un capitale minimo, come 50$. In questo modo possiamo prima fare un po’ di pratica e successivamente intervenire sul mercato. Per capire quale piattaforma sia quella ideale basta guardare la resa in percentuale anche se sono tanti fattori che possono influenzare sul suo valore complessivo.
Con la crescita del mondo Ethereum si è iniziato a pensare alle prime piattaforme di servizi finanziari decentralizzati. Per crearle non si potevano sviluppare sulla base di un solo smart contract, le cui funzionalità sarebbero state troppo limitate. Per questo motivo si pensò di combinarle ottimizzandone l’esecuzione e permettendo operazioni prima impensabili.
Ad oggi esistono numerose tipologie di piattaforme di DeFi. Tra queste segnaliamo quelle che hanno un’importanza cruciale nelle dinamiche del mercato: da Lending & Borrowing a emissione di stablecoin aLending & Borrowing nella DeFi, dalle DEX alla Combo Farming, dai Derivati fino alle Assicurazioni che ci consentono di assicurare i nostri fondi depositati in piattaforme di CeFi o DeFi.
1. Lending & Borrowing a emissione di Stablecoin
Sono considerate alla base della piramide della DeFi perché consentono la contrazione di un debito verso la piattaforma, rilasciato in stablecoin. Questa piattaforma è famosa per la sua “collateralizzazione” che consiste nel vincolare il proprio asset su un protocollo, così da prendere un prestito pari a una parte del controvalore del collaterale. Così grazie DApp possiamo depositare alcune delle nostre crypto, diventando così creditori della piattaforma in questione e guadagnando un interesse annuo.
A quel punto una volta depositati i nostri asset che fungeranno da collaterale potremo aprire una posizione di debito , vincolando parte delle nostre valute alla piattaforma e prendendo un prestito in stablecoin. In particolare quest’ultima viene mintata, ovvero creata dal nulla, e il suo valore è garantito dal collaterale a debito.
2. Lending & Borrowing nella DeFi
L’unica differenza con la precedenza è che non hanno la possibilità di emettere la propria stablecoin. In tal senso se volessimo prendere un prestito su queste DApp, dovremmo comprare stablecoin emesse da altre piattaforme; oppure altre coin messe in farm all’interno dell’applicazione. Da questo punto di vista piattaforme come AAVE o Compound sono perfette chiaramente se pensiamo che queste saliranno nel breve o medio lungo periodo. Non dimentichiamoci però che sui prestiti emessi dalla piattaforma ci saranno degli interessi giornalieri da pagare. Quindi potrebbe non essere conveniente tenere aperta una posizione troppo a lungo se non necessaria.
3. DEX DeFi cripto
In pratica i DEX (exchange decentralizzati) sono dei luoghi di scambio di asset digitali come Binance o Coinbase ma decentralizzati, quindi senza una società alle spalle. Sotto questo punto di vista si rivelano perfetti per coloro che vogliono scambiare coin senza registrarsi e senza dover lasciare le proprie chiavi private all’interno della piattaforma. Queste realtà sono al centro della DeFi crypto e muovono capitali ingenti. Tra queste ricordiamo Uniswap o PancakeSwap che utilizzano un metodo di scambio definito AMM, Automatic Market Maker con cui si vieta all’utente di impostare un limit buy. Di conseguenza si deve orientare sull’attuale prezzo di mercato per poter effettuare uno scambio tra due coin.
4. Combo farming sulla DeFi
Queste piattaforme in oggetto sono anche conosciute con il nome yield farm e sono generalmente considerate degli aggregatori che hanno il preciso scopo di monitorare rendimenti e interessi combinandoli fra loro e cercando le migliori condizioni sul mercato. Di conseguenza possiamo facilmente inserire token all’interno di una di queste piattaforme come Beefy Finance o Yearn Finance e, nel contempo, utilizzare sia i loro smart contract che quelli di altre DApp, collegati proprio da questi aggregatori. In questo caso i rendimenti sono più alti rispetto alle pool originali, di contro aumenta però anche il rischio man mano che si iniziano a guadagnare ingenti somme di denaro. Per questo motivo le piattaforme di yield farming offrono comodità e vantaggi, ma anche pericoli significativi.
5. Derivati
Queste piattaforme sono più complesse da capire perché sono associate alla possibilità di creare dal nulla prodotti derivati di qualsiasi tipo di asset. In tal senso grazie ad alcune piattaforme possiamo creare asset sintetici di oro, azioni, criptomonete e materie prime. Tutto in maniera completamente decentralizzata, a basso costo e 24 ore su 24, ma non è accessibile per tutti. A tal proposito il trading su alcuni di questi asset è possibile solo durante i giorni in cui le Borse sono aperte!
Parliamo di copie di beni digitali o fisici, che emulano il prezzo di tale asset. D’altronde quando si parla di prodotti sintetici si preferisce il trading all’investimento perché nel caso in cui la società che emette questi prodotti sintetici dovesse fallire, i nostri asset non varrebbero più niente. Inoltre quando le piattaforme creano prodotti sintetici mediante la collateralizzazione di un asset stanno favorendo l’apertura di un debito verso il creatore dell’asset stesso.
6. Assicurazioni DeFi
Anche qui troviamo la variante alle assicurazioni con cui possiamo assicurare le nostre criptovalute, siano esse all’interno di smart contract, di piattaforme di CeFi o altro. Poiché questa DApp è anche una DAO, ossia una Decentralized Autonomous Organization, i proprietari saranno tutti i detentori del token della piattaforma stessa. In tal senso si ricevono ricompense a seguito della valutazione del rischio degli smart contract, dei reclami a seguito di frode, attraverso la Governance della piattaforma.
Che cosa sono i Liquidity Provider?
In pratica sono quelli che danno liquidità alla piattaforma per permettere lo scambio di cripto. Come contropartita essi ricevono parte delle fees provenienti dalle compravendite. In siffatto contesto anche noi possiamo diventare dei fornitori di liquidità e per farlo basta inserire i nostri token nella categoria liquidity mining. Lì troveremo dei pool composti da due token diversi, ad esempio ETH/USDT. A quel punto dobbiamo inserire una quantità definita da noi di Ether e un identico controvalore in USDT con cui permettere ad altre persone di scambiare questa coppia di token. Risultato? La piattaforma ci ricompenserà dandoci una percentuale delle fees pagate dall’utente che ha effettuato lo scambio.
Che cos’è l’Impermanent loss?
Si tratta di un termine associato ad una perdita non certa del controvalore totale dei token che mettiamo in pool. Infatti, non sarà sempre vantaggioso inserire all’interno di uno smart contract una coppia di valute composta da 1 o più asset volatili. Di contro sarà sempre favorevole depositare monete che non hanno volatilità di prezzo fra di loro. Ora vediamo quali delle coppie di asset presentano Impermanent loss.
Ebbene la coppia USDT/USDC e la coppia BTC/WBTC non hanno mpermanent loss, poiché il valore delle due coin in rapporto fra loro non varierà mai e la seconda, di contro la coppia ETH/USDT potrebbe essere soggetto a questa pressione poiché il valore delle due coin in rapporto fra loro potrebbe variare. Di conseguenza dobbiamo stare molto attenti a quando inseriamo le nostre coin in un pool perché potrebbe non essere sempre favorevole per noi investitori. In tal senso saranno molto importanti le prossime combinazioni.
Quali sono i principali rischi che possiamo correre?
Sulla carta ci sono ben 5 rischi che possono compromettere l’attività di Rete. Ognuno di essi ha la capacità di minare all’interno le possibilità degli asset digitali. Il primo è Rug Pull considerato uno dei peggiori incubi di ogni investitore. Nella sostanza viene inserita in un pool una coppia formata un token capitalizzato e uno non molto capitalizzato. Viene poi riempito con tantissima liquidità da qualcuno con un grande capitale in modo da garantire la sicurezza necessaria.
A quel punto una volta che tutti hanno depositato, quello che ha versato la somma più grande, inverte i token non capitalizzati con i token capitalizzati, facendo crollare il prezzo del primo asset e non permettendo alle persone all’interno del pool di poter scambiare le due coin. Il secondo è un bug di smart contract che può addirittura arrivare a svuotare il contenuto di una crypto. Il terzo è conosciuto con il nome di Flash loan attack ed è un tipo di attacco in cui un hacker sfrutta un prestito flash per manipolare a proprio vantaggio il prezzo di una coin all’interno di un pool.
Quali sono i principali vantaggi della DeFi?
Con la DeFi possiamo aumentare la trasparenza delle transazioni, con l’attività dei conti che può essere elencata pubblicamente e verificata da altri utenti all’interno della Rete. Inoltre la DeFi consente di sparmiare sulle commissioni di transazione e su altri costi e oneri dei servizi finanziari tradizionali.
Quali sono i principali svantaggi della Defi?
Tutti i suoi svantaggi derivano da un grande difetto come la sua vulnerabilità da cui derivano fragilità operative, i disallineamenti di liquidità e di scadenza, la leva finanziaria e l’interconnessione che si manifestano ovviamente in un modo del tutto antitetico a quello tradizionale, ma che dimostra alcune sue lacune operative.
Che cos’è il DeFi Coin?
E’ un’opportunità di investimento favorito dalla DeFi che ha coniato un proprio token digitale (DEFC) che rappresenta non solo il sito DeFiCoins.io ma anche il cambio DeFi Swap.3, utile perché permette ad acquirenti e venditori di scambiare direttamente i valori con altri partecipanti al mercato senza passare attraverso un intermediario. Su questa lunghezza d’onda va ricordato che ci sono diverse criptovalute e token che possono essere scambiati sul cambio DeFi, tra cui Uniswap, Chainlink e decine di altri. Il DEFC trova un’ottima soluzione sulla Binance Smart Chain e sulla carta potrebbe essere scambiato dagli utenti tramite portafogli digitali multifunzionali. Infatti si presta subito ad altri confronti con gli asset digitali.
Quali sono le funzionalità base di DeFi Coin?
Secondo i tecnici DeFi Coin si serve di espedienti creativi non solo per guadagnare dividendi attraverso il sistema di premi statici, ma anche per scoraggiare gli utenti titolari di token DEFC dal fare day trading, considerando che il protocollo applica un’aliquota fiscale del 10% sulle transazioni. Secondo alcuni però questa intenzione incoraggia gli utenti a detenere il token a lungo termine. Il sistema di premi funziona in modo simile alle distribuzioni di dividendi tradizionali.
Inoltre assicura di ottenere una maggior liquidità nei cambi decentralizzati. Il protocollo consente agli utenti di guadagnare un tasso di interesse fisso collocando la propria valuta digitale in pool di liquidità grazie alla tecnologia dei contratti intelligenti. Ora a differenza di una borsa i pool di liquidità automatici DEFC non richiedono la presenza di un altro partecipante all’altro capo della transazione. In tal senso viene impiegata la strategia di masterizzazione.
In pratica consiste in un meccanismo operativo molto simile ai programmi di riacquisto di azioni. In questo modo si riduce l’offerta complessiva dei token e si aumenta il loro valore di mercato. Sebbene il protocollo sia ancora relativamente nuovo, il whitepaper indica che in futuro questo sistema integrerà diverse altre funzioni simili alla finanza centralizzata tradizionale. Si tratta di un passaggio operativo che sottolinea l’importanza di passare ad una strategia di masterizzazione. Da questo punto di vista siamo sicuri che il DeFi Coin diventerà una moneta alternativa che piano piano tutti adotteranno.
Conclusioni
Una volta compreso il meccanismo di funzionamento della finanza decentralizzata tra rischi, rendimenti e probabilità, la palla passa a noi e di conseguenza siamo noi che dobbiamo capire come poterla usare al meglio. Stiamo sempre parlando di un settore molto innovativo che è in continua evoluzione. Di conseguenza la DeFi si pone come un trampolino di lancio per investimenti sicuri e senza vincoli, ma è anche uno strumento con cui il mercato testa la propria capacità di espandersi.
Concludendo la DeFi si configura come un sistema di servizi finanziari basato sulla blockchain che bypassa le agenzie governative e i costi associati agli investimenti tradizionali. In siffatto contesto le cripto si differenziano dalla DeFi in quanto la maggior parte dei loro valori sono all’interno della singola blockchain, mentre la DeFi è un mercato di criptovalute in cui possono essere scambiate varie criptovalute. Per questo motivo viene definita un open source particolarmente dinamica e operativa sotto ogni punto di vista.