Criptovalute: perché potrebbero influenzare le elezioni USA

I sostenitori delle criptovalute potrebbero giocare un ruolo fondamentale nelle prossime elezioni USA. A dirlo sono gli esperti di Coinbase, uno dei più popolari crypto-exchange americani, secondo i quali i crypto-entusiasti sarebbero ben più numerosi di quanto si creda.

Criptovalute ed elezioni USA

Criptovalute: in California le detiene il 27% della popolazione

L’analisi di Coinbase si basa su sondaggi effettuati negli ultimi mesi sulla popolazione californiana – la California, con i suoi oltre 40 milioni di abitanti è lo stato americano più popoloso, nonché il più importante a livello economico – da una nota società di raccolta dati e business intelligence, la Morning Consult. Secondo la ricerca in questione, già negli ultimi mesi del 2023 ben il 27% dei californiani – oltre otto milioni di cittadini – deteneva qualche criptovaluta. La maggior parte di questi, per la precisione il 78%, dichiara che alle prossime elezioni governative voterà la parte politica che sarà in grado di dare maggior sicurezza nell’ambito della regolamentazione degli asset digitali.

Criptovalute ago della bilancia delle elezioni USA

“I proprietari di criptovalute californiani – si legge infatti su Coinbase – dichiarano in maniera inequivocabile di voler votare candidati favorevoli alle valute digitali e alla tecnologia blockchain”. Sempre secondo lo studio di Morning Consult, anche abbassando l’età anagrafica del campione statistico il sentiment della popolazione appare più che evidente. Ben il 51% degli elettori tra gen Z e millennial sostiene infatti che voterà candidati “crypto-friendly” alle politiche del 2024. I sostenitori delle criptovalute potrebbero quindi diventare l’ago della bilancia delle prossime elezioni americane, che al momento vedono Donald Trump favorito dai sondaggi, con Joe Biden in lieve recupero.

Per ora le aperture principali al mondo delle valute digitali sono arrivate quasi esclusivamente dai repubblicani, la più convinta di tutti è parsa Florida Ron DeSantis, che, in sostegno alle crypto, si è espressa contro la creazione del dollaro digitale (centralizzato), recentemente teorizzato e proposto negli Stati Uniti. Anche Donald Trump si è detto più volte contrario al dollaro digitale, e in passato ha lanciato una collezione di NFT. Ma ciò può bastare ad annoverarlo tra i reali sostenitori delle crypto? Probabilmente no.

Trump strizza l’occhio alle criptovalute, è solo speculazione politica?

Nel corso del 2023 Donal Trump avrebbe accumulato tra i 250mila ed i 500mila dollari in criptovalute. C’è però chi fa notare che un investimento di 500mila dollari non possa essere considerato emblematico della fiducia di Trump nei confronti dell’universo crypto, dato che il candidato repubblicano può vantare un patrimonio complessivo di circa 2,5miliardi di dollari. In questo senso la percentuale allocata in asset digitali risulta effettivamente risibile.

Trump e le critiche alle criptovalute nel 2019

Le più note dichiarazioni di Trump sulle criptovalute risalgono al 2019, arrivarono durante la fine del bear market, in un clima di totale non-accettazione degli asset crypto da parte della finanza tradizionale. “Non sono un sostenitore di Bitcoin e di altre criptovalute, il cui valore – spiegava Trump – oltre ad essere sempre troppo volatile, è letteralmente fondato sul nulla [..] Inoltre, non essendo regolamentate, possono facilitare e incentivare comportamenti illeciti”.

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