Boom Crypto: gli asset digitali non temono le sanzioni russe

Secondo gli analisti le criptovalute sarebbero a conti fatti uno strumento ideali per contrastare le sanzioni imposte alle banche e agli oligarchi russi. In tal senso il sistema degli asset digitali è l’unico che può proteggere i fondi russi specie se questi sono stati congelati a causa delle sanzioni, ma attenzione però quelle messe in campo dagli Stati Uniti in risposta all’attacco della Russia all’Ucraina non includono i pagamenti SWIFT o i trasferimenti di criptovalute. Di conseguenza il settore delle crypto ha tutte le ragioni per una crescita operativa imminente.

Appare agli osservatori molto interessante questo recupero dei BTC in un momento così critico sul piano globale. In effetti sanzionando l’economia russa, le criptovalute diventano l’unico strumento per aggirare l’ostacolo. Di conseguenza la scelta di Putin di entrare in guerra contro l’Ucraina sul piano delle sanzioni ha provocato per ora una reazione inversa a quanto ci si aspettava. Per questo motivo sospendendo i propri rapporti con la più   grande banca russa, Sberbank, e imponendo sanzioni di blocco totalesu VTB Bank, Bank Otkritie, Sovcombank OJSC, Novikombank e le loro filiali, Biden non ha fatto altro che spingere gli azionisti sul sistema delle criptovalute, più libero e lontano da intermissioni.

Infatti per ora la Russia non è stata esclusa dalla rete SWIFT, un famoso sistema di pagamenti utilizzato in tutto il mondo. Si tratta di un passaggio controverso, soprattutto se pensiamo che al momento nessun Paese può bloccare i trasferimenti di crypto. Questo vuol dire che le sanzioni poco serviranno se sono gestite solo nei limiti dell’economia tradizionale. A ciò va fatto notare un passaggio non indifferente relativo ad una chiusura parziale degli Stati Unit al settore economico russo, quasi come se si volesse lasciare ancora una porta aperta.

E’ molto importante capire quali sono gli scenari possibili con i miliardari russi che potrebbero potenzialmente aggirare qualsiasi sanzione degli Stati Uniti proprio grazie agli asset digitali che gli consentirebbero di acquistare beni e servizi. In questo modo non verrebbero penalizzati ma anzi continuerebbero a fare investimenti al di fuori dei Paesi coinvolti indirettamente nell’invasione ai danni dell’Ucraina. Basti pensare che proprio qualche anno fa’ alcuni iraniani sono riusciti ad ottenere donazioni in crypto per le vittime delle inondazioni nonostante le sanzioni internazionale. Di conseguenza le sanzioni così come sono state concepite dagli Stati Uniti ma anche dall’Europa non possono in alcun modo far paura ai Russi che si serviranno quindi dei sistemi digitali finanziari per continuare ad utilizzare il loro denaro. Arrivati a questo punto offrire una valutazione preventiva su quello che accadrà nel mercato è un pò prematuro considerando la velocità di esecuzione dell’esercito russo dal momento dell’invasione. Vedremo come si evolverà la situazione e quali effetti avranno in maniera diretta sulle criptovalute.

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